Un semplice ETF sull’indice S&P 500 batte l’industria del risparmio gestito, parola di Warren Buffet
E’ di questi giorni la polemica scoppiata in America sulle performance ed i costi dell’industria degli Hedge Funds. Sotto accusa le scarse performance negli ultimi 10 anni ed in particolare negli ultimi tre. Infatti, grida vendetta la struttura commissionale dell’industria degli Hedge, che chiedono il 2% come commissione di gestione sul patrimonio complessivo più il 20 % sulle performance positive eventualmente realizzate alla fine dell’anno. L’evidenza empirica insegna che l’indice S&P 500 dal 1965 ad oggi ha reso la bellezza del 9,7% annuo compresi i dividendi! Per una performance cumulata del 11.355,00%!
Di fronte a questi numeri, ci si domanda perché dovremmo ricorrere alla consulenza del risparmio gestito. Il primo ad evidenziare come il semplice uso di ETF sullo S&P 500 batta le performance dell’industria del risparmio gestito fu Bogle, il fondatore del fondo Vanguard, https://www.vanguard.com/, ed in particolare della cosiddetta gestione passiva, che replica gli indici di riferimento.
Non voglio affermare che l’industria del risparmio gestito sia inutile, ma è evidente che rimane troppo costosa, persino nel paese più avanzato del mondo. Figuriamoci in Italia. Come documenta ogni anno il rapporto Mediobanca sul risparmio gestito, i bot negli ultimi 31 anni hanno reso incommensurabilmente di più di qualsiasi prodotto gestito italiano. Per un Soros che ha realizzato il 20% all’anno per trent’anni con i suoi hedge funds, esistono migliaia di gestori che, detratti i costi, non riescono a creare vero valore per i propri clienti. Di qui l’attacco all’industria di Warren Buffet: il semplice ETF sull’indice S&P 500 è sufficiente a creare vero valore. Spieghiamolo noi ai nostri cari consulenti finanziari!
Naturalmente, esistono vari Etf sullo S&P 500 quotati a Piazza Affari. Ne esistono persino in leva 2 o 3 per amplificarne i risultati. A voi la scelta!
Andrea Vedovati
