Progetto Lettonia – quando la musica fa beneficenza
Grande entusiasmo per la serata, che si è svolta a Palazzo della Cancelleria a Roma, sabato 14 maggio 2016 con replica la domenica seguente, dove il soprano italo americano Maria Elena Infantino e il direttore d’orchestra Andrea Morricone sono stati protagonisti di un evento, promosso dal Progetto Lettonia e da “Mirabile Ingegno”, il cui ricavato è stato destinato in toto per le opere di solidarietà in Lettonia.
Il “Progetto Lettonia” è una espressione apostolica delle Oblate Apostoliche, laiche consacrate che, assieme ai laici del Movimento Pro Sanctitate, lavorano per la diffusione della chiamata universale alla santità e si adoperano affinché ogni persona, risponda a questa chiamata per costruire un mondo di “ Tutti santi e tutti fratelli” (G. Giaquinta). Presente alla serata Gemma, una suora laica fra le più attive nello svolgere il proprio compito nella capitale Riga. Lo spettacolo andato in scena è stato articolato in due parti, la prima parte dedicata ad Edith Piaf, di cui attualmente, si stanno celebrando i cento anni dalla nascita, e la seconda alle colonne sonore composte per il cinema italiano. Maria Elena Infantino, impegnata in un recital proprio dedicato all’artista francese, si è esibita nei maggiori successi della Piaf , da “ La vie en rose “ a “Himne a l’amour “ cavallo di battaglia dell’artista francese. Andrea Morricone, invece ha suonato al pianoforte un medley di successi composti dal padre Ennio per i film di Sergio Leone, la cui moglie era seduta in prima fila. L’amicizia tra il musicista premio Oscar 2016 e Sergio Leone, padre degli spaghetti western, risaliva ai tempi della scuola elementare. Grande entusiasmo del pubblico nell’ascoltare le note dell’“ l’inno di Expo Milano 2015, “ La forza del sorriso”, musiche del giovane Morricone e parole di Andrea Bocelli, in questa occasione interpretato dalla voce della Infantino.
Per aggiornamenti e info riguardo i prossimi eventi del Progetto Lettonia consultare il sito www.progettolettonia.it
Articolo di Federica Pansadoro
