Relazione annuale della Banca d’Italia

Le banche italiane preoccupano la Banca d’Italia

Come ogni 31 maggio, il governatore della Banca d’Italia, http://www.bancaditalia.it, ha letto le considerazioni finali sullo stato dell’economia italiana, davanti al gotha dell’establishment italiano.

L’economia italiana migliora e l’operato del governo va nella direzione giusta, anche se bisogna stabilire un piano organico ed efficace per la competitività nel medio – lungo periodo, per migliorare la scarsa produttività della nostra economia. Ma la vera novità della relazione, riguarda la preoccupazione della Banca d’Italia sugli effetti della nuova normativa europea sui salvataggi bancari, cosiddetta “BAIL IN “, che prevede non più il coinvolgimento dello stato nei salvataggi bancari, ma l’intervento di azionisti e obbligazionisti.

Secondo Visco l’evidenza internazionale mostra, che a fronte di un fallimento di mercato, “ Un intervento pubblico tempestivo può evitare una distruzione di ricchezza, senza necessariamente generare perdite per lo Stato, anzi spesso producendo guadagni”. Il riferimento è chiaro al salvataggio delle quattro casse di risparmio, operato nei primi mesi di quest’anno.

banca

Ma Banca d’Italia critica la Commissione Europea, anche per i veti posti alla creazione di una BAD BANK italiana in cui fossero convogliate le enormi masse di sofferenze bancarie accumulate dalle banche in questi anni di recessione, senza essere catalogata come un “indebito aiuto di stato “. La verità purtroppo è che la situazione delle banche italiane è probabilmente peggiore di quanto sembri.

La situazione di MPS, in particolare, genera parecchie preoccupazioni. Sembra infatti che il sistema bancario italiano necessiti ancora di ingenti ricapitalizzazioni e che il fondo “ Atlante “ creato ad hoc, non abbia risorse sufficienti.

La situazione di Veneto Banca, di Popolare di Vicenza, persino i continui problemi che attanagliano la prima banca del paese, Unicredit, non sembrano di facile soluzione.

Forse era meglio attendere qualche anno prima di introdurre queste nuove normative europee, perché la crisi morde, morde ancora!

 

Articolo di Andrea Vedovati

Relazione annuale della Banca d’Italia ultima modifica: 2016-06-07T13:01:45+02:00 da Flavio