Uber riuscirà a rivoluzionare il trasporto privato?
Uber, azienda nata nel 2009, è la start-up di maggior successo degli ultimi anni. Le banche d’affari la valutano già circa 70 miliardi di dollari, forse uno sproposito. Uber, /www.uber.com/, è stata fondata da Travis Kalanick e Garrett Camp nel 2009. Il prodotto viene lanciato ufficialmente a San Francisco nel 2010 e successivamente, la società ha progressivamente ampliato la copertura del servizio ad altre città. Nel dicembre 2011, Travis Kalanick ha dichiarato che per soddisfare la crescente domanda, l’azienda avrebbe coperto, nei mesi successivi, 25 nuove città al di fuori degli Stati Uniti. Uber offre servizi di trasporto privato alternativo al taxi tradizionale in oltre 425 città in tutto il mondo e quattro in Italia : Milano, Roma, Torino e Genova, grazie alle sue “app” di gestione del businness.
Nonostante tutto, la potente lobby dei taxisti italiani, non sembra in grado di fermare l’inarrestabile ascesa del nuovo concorrente. Si calcola che ad oggi il businness del servizio taxi ammonta a circa il 4% dei km guidati in tutto il mondo, ma che crescerà fino al 25 % entro il 2030. Una prateria.
Dow Jones Transportation
Ma la vera ambizione di Uber sembra essere quella di riscrivere le leggi che regolano il trasporto privato mondiale. Grazie ai progetti sulla cosiddetta “guida autonoma”, su cui i colossi tecnologici americani stanno già pesantemente investendo, e alla massiccia diffusione dell’auto elettrica, si può facilmente prefigurare un mondo dove, probabilmente, non saremo più in possesso di un’auto privata, ma potremo contare su un altro modello di mobilità, ecosostenibile e con minori incidenti. Fantascienza?Forse.
Le aziende automobilistiche non staranno certo a guardare e sicuramente faranno di tutto per non farsi superare. Una cosa è certa, il settore dei trasporti fra 30 anni potrebbe essere irriconoscibile, anche se non è affatto chiaro chi riuscirà a dominarlo.
Troppo futuristico? Non credo. Ne vedremo delle belle!
Articolo di Andrea Vedovati
