Istituito nel 1548 l’Hospitale de’ poveri, forestieri et pazzi, il Santa Maria della Pietà si trovava in piazza Colonna.
Negli anni il passaggio di competenze amministrative e mediche, lo porta sotto la gestione della Provincia di Roma che impone il modello di manicomio diviso in padiglioni con una forte omologazione dei malati, preannunciando così la costruzione del moderno manicomio provinciale SANTA MARIA DELLA PIETA’ di Roma a Monte Mario.
Nel 1936 la capienza di questo grande “villaggio manicomiale” raggiunge i 2602 posti letto e 3681 ricoverati l’anno.
Dal 1967 si avvia una riorganizzazione dell’attività assistenziale che guarda con interesse ai metodi e alle teorie di Franco Basaglia.
Alla fine del 1999 l’ospedale viene definitivamente chiuso.
Ad oggi Il Parco della Salute e del Benessere, con un patrimonio importante dal punto di vista botanico e naturalistico, versa quasi ovunque in uno stato di grave abbandono ed incuria.
Poche zone verdi vengono autogestite e utilizzate da comuni cittadini; moltissimi padiglioni sono abbandonati alla mercé di rom e disagiati, alcuni sono stati occupati abusivamente a vario titolo da varie associazioni come ad esempio il padiglione 31, ossia l’ EX LAVANDERIA, o una comitato per il diritto alla casa nel padiglione 25.
Altri vengono usati per i servizi ai cittadini gestiti da ASL, MUNICIPIO E COMUNE, ma come vediamo dalle foto la scuola infermieri e il consultorio familiare sono anch’essi gravemente pericolanti eppure aperti al pubblico.
Nonostante il progetto di street art ideato dallo scrittore Maurizio Mequio e realizzato dagli artisti di Muracci Nostri, con l’autorizzazione e il supporto della ASL Roma E con 28 artisti impegnati, nonostante i vari progetti e proposte di riqualificazione chieste dai comitati di quartiere e non che si sono susseguiti nei vari anni e a 40 anni dalla emanazione della legge Basaglia ossia la legge 180, lo stato dell’ex manicomio provinciale frequentato da moltissimi residenti del quartiere poiché unica zona verde dove poter passare qualche ora all’aperto, risulta in uno stato di massimo degrado, con aree verdi incolte, padiglioni o abbandonati, o utilizzati per pubblici servizi ma che non sono assolutamente né sicuri né mantenuti.
