RUDENS al teatro Arcobaleno dal 28 dicembre al 20 gennaio 2019

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RUDENS -P. Sarpa e F. Passerini

Al TEATRO ARCOBALENO (Centro Stabile del Classico) dal 28 Dicembre 2018 al 20 Gennaio 2019, la  Compagnia CASTALIA, presenta RUDENS di T. M. Plauto, con l’adattamento e la regia di Vincenzo Zingaro. Con Ugo Cardinali, Piero Sarpa, Rocco Militano, Fabrizio Passerini, Annalena Lombardi, Laura De Angelis.

RUDENS è una delle commedie più affascinanti di Plauto, dotata di squisita freschezza e di atmosfere fiabesche, in virtù dell’inconsueta ambientazione marina in cui si svolge la vicenda, da cui Shakespeare prese spunto per la sua celebre opera “La Tempesta”.

RUDENS è uno splendido esemplare in cui intravedere il passaggio dalla Commedia greca alla Commedia latina e a quella moderna, fino alla Commedia musicale, di cui Plauto può essere considerato il precursore. Lo spettacolare e divertente allestimento di Vincenzo Zingaro, proprio in forma di Commedia musicale, restituisce tutti gli aspetti del teatro plautino, in un “gioco attoriale” che recupera il filo che dal mondo classico si dipana fino a noi, enfatizzando tutti gli aspetti fiabeschi e fantastici dell’opera: un’isola costruita nel teatro, barche a vela che attraversano la platea per attraccare a un moletto a ridosso della scogliera, l’imponente tempio di Venere, all’ombra del quale si staglia la casa del vecchio Mormora, il cangiare del cielo dopo la tempesta, creano una dimensione incantevole che proietta gli spettatori fuori dal tempo. Una favola divertente per un pubblico di qualsiasi età, particolarmente adatta per trascorrere le Festività con tutta la famiglia.

Lo spettacolo prevede la SERATA SPECIALE CAPODANNO con brindisi di mezzanotte, buffet dolce, riffa di capodanno e Festa con la Compagnia!

RUDENS (La Gòmena) è una delle opere più affascinanti di Plauto, dotata di squisita freschezza e di atmosfere fiabesche, in virtù dell’inconsueta ambientazione marina in cui si svolge la vicenda.

Basti pensare al prologo, in cui Giove, scatena una terribile tempesta, in seguito alla quale viene affondata la nave del fraudolento lenone. Si presume che proprio da questa scena Shakespeare abbia preso spunto per l’elaborazione del suo celebre dramma “La Tempesta”.

Appare subito evidente che ci troviamo di fronte ad un’opera estremamente interessante che, nel corso dei secoli, ha ispirato insigni autori: dall’Ariosto, nella “Cassaria”, al Ruzzante nella “Piovana”, al Della Porta ne “La fantesca”, e molti altri.

Dicevamo interessante, anche perché Plauto, in maniera davvero inusuale, sembra in questa commedia aver preferito mitigare gli eccessi puramente farseschi e licenziosi che contraddistinguono la sua creatività, a favore di un tono generale più intimista, più attento a certi aspetti etici, senza per questo nulla togliere al divertimento e alla godibilità dell’opera, che, anzi, si presenta così più ricca di elementi variegati. Per questa particolarità, si è pensato ad una maggiore aderenza al modello greco, in questo caso offerto da Difilo, celebre autore della Commedia Nuova, che offrì a Plauto anche il modello per la più scollacciata “Casina”.

Rudens costituisce uno splendido esemplare in cui intravedere il passaggio dalla Commedia nuova greca (la nèa) alla Commedia latina (la fabula palliata), offrendo l’occasione di assaporare gli echi di tutta la tradizione teatrale italica, fino ad abbracciare le più moderne forme di spettacolo, come la Commedia musicale, di cui Plauto può essere considerato il precursore.

Infatti, la commedia plautina era composta da diverbia (parti recitate) e cantica (parti cantate) e nessuno come Plauto riuscì a fare di quest’uso variegato dell’espressione scenica un’arte così grande. In RUDENS, l’aspetto musicale è strettamente legato all’elemento fiabesco, che nel mio allestimento ho cercato di far rivivere fantasticamente: un’isola costruita nel teatro, barche a vela che attraversano la platea per attraccare a un moletto a ridosso della scogliera, l’imponente tempio di Venere, all’ombra del quale si staglia la casetta del vecchio Mormora, il cangiare di colori sul cielo dopo la tempesta notturna, sono tutti elementi che contribuiscono a rendere il sapore di una grande fiaba. Una fiaba raccontata in forma di commedia musicale, attraverso un “gioco attoriale” che cerca di recuperare quel filo sottile che dal mondo classico si dipana fino ai nostri giorni, fondato su un’istanza di comunicazione accessibile a tutti, semplice nel suo rimando ad archetipi della rappresentazione della condizione umana. Per questo, anche all’interno di una storia così delicata, rispondente ai canoni della Commedia nuova greca, non ho potuto fare a meno di rintracciare elementi di fescennini e soprattutto di farsa atellana, tipici della tradizione italica, che costituirono la forza e il segreto del successo del nostro autore; elementi che nel ‘500 confluirono in quell’importantissimo fenomeno chiamato Commedia dell’Arte e successivamente nell’Avanspettacolo e nella cosiddetta Commedia all’Italiana del nostro cinema. 

Redazione

 

 

 

RUDENS al teatro Arcobaleno dal 28 dicembre al 20 gennaio 2019 ultima modifica: 2018-12-27T16:46:20+01:00 da Antonietta Di Vizia