
World Press Photo 2025 presenta a Palazzo Esposizioni Roma le foto vincitrici del prestigioso contest di fotogiornalismo che dal 1955 premia ogni anno i migliori fotografi professionisti, contribuendo a costruire la storia del giornalismo visivo mondiale.
Da 70 anni il concorso World Press Photo premia i migliori reportage e immagini documentarie del mondo. I vincitori di quest’anno sono stati selezionati tra 59.320 fotografie di 3.778 fotografi di 141 Paesi. Si tratta di immagini di lotta e di sfida ma anche di calore umano e di coraggio – un lavoro visivamente stupefacente che porta ad approfondire le storie che si celano dietro le notizie.
Quest’anno ci saranno 42 progetti, 9 in più dello scorso anno, con tre vincitori in ciascuna delle categorie per regione e un vincitore di un progetto a lungo termine per regione.
A vincere il World Press Photo of the Year, la foto vincitrice dell’anno 2025, è quella della fotografa palestinese Samar Abu Elouf, scattata per il New York Times, che ritrae un ragazzo – Mahmoud Ajjour – gravemente ferito da un attacco israeliano a Gaza. “Questa è una foto silenziosa che parla con forza. Racconta la storia di un singolo bambino, ma anche di una guerra più ampia, le cui conseguenze si estenderanno per generazioni”. Sono queste le motivazioni con cui la direttrice esecutiva di World Press Photo, Joumana El Zein Khoury.
Il presidente della giuria globale, Lucy Conticello (direttore della fotografia di M, la rivista del weekend di Le Monde), ha dichiarato: “Quando la giuria globale si è occupata di selezionare i diversi contendenti per la foto dell’anno, abbiamo iniziato con un’ampia selezione da ciascuna delle sei regioni. Da questa rosa sono emersi tre temi che definiscono questa edizione: conflitti, migrazioni e cambiamenti climatici. Un altro modo di vederli è come storie di resilienza, famiglia e comunità.
La foto dell’anno è il ritratto di un ragazzo che indossa una canottiera; è rivolto verso una finestra e la luce calda lo illumina proiettando un’ombra morbida su un lato del viso. La sua giovane età e i suoi bei lineamenti contrastano con la sua espressione malinconica. Poi ci si rende conto con sgomento che gli mancano le braccia.
La vita di questo ragazzo merita di essere compresa e questa foto fa ciò che il grande fotogiornalismo può fare: fornire un punto di ingresso stratificato in una storia complessa e l’incentivo a prolungare l’incontro con quella storia. A mio parere, questa immagine di Samar Abu Elouf è stata una chiara vincitrice fin dall’inizio”.
La World Press Photo Foundation è una piattaforma globale che mette in contatto fotografi documentaristi, fotogiornalisti e il pubblico globale attraverso una narrazione affidabile.
World Press Photo è stata fondata nel 1955 quando un gruppo di fotografi olandesi organizzò un concorso (“World Press Photo”) per esporre il proprio lavoro a un pubblico internazionale. Da allora il World Press Photo è cresciuto fino a diventare uno dei concorsi più prestigiosi al mondo, premiando il meglio del fotogiornalismo e della fotografia documentaria di tutto il mondo. Attraverso un programma di mostre di successo, la World Press Photo Foundation presenta a milioni di persone le storie che contano.
La World Press Photo Foundation è un’organizzazione creativa, indipendente e senza scopo di lucro con sede ad Amsterdam, nei Paesi Bassi.
10b Photography, partner della fondazione World Press Photo, è un centro polifunzionale interamente dedicato alla cultura fotografica. Si propone di mettere a disposizione del territorio l’esperienza e le relazioni costruite nel tempo, con l’obiettivo di portare a Roma e in altre città italiane il meglio della produzione fotografica internazionale, tra cui il più grande e prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale.