
Consegnate l’8 settembre in protomoteca a Roma le medaglie della Liberazione
Ricordare la Liberazione, senza il passato è difficile capire il presente. In un mondo sconvolto dal terrore ha senso ricordare avvenimenti di oltre settanta anni fa? Per chi si è trovato alla Sala della protomoteca, https://www.comune.roma.it/, in Campidoglio lo scorso 8 settembre, la risposta è sicuramente sì. Allora il nostro Paese e la Capitale erano coperti di macerie fisiche e morali, case distrutte e davanti agli occhi solo il male, oggi i problemi appaiono insormontabili, trovare risposte credibili è difficile. Durante la Seconda guerra mondiale molti italiani seppero cancellare un passato inglorioso grazie alla Resistenza che, portò migliaia di morti, ma permise all’Italia di riscattare le sue sorti e indicare un futuro diverso.

Quei giovani di allora, oggi quasi tutti novantenni, sono stati premiati dalla ministra Roberta Pinotti, dal questore di Roma, Paola Basilone e dall’assessore alla Cultura, Luca Bergamo. L’iniziativa della consegna in tutta Italia delle Medaglie della Liberazione è del ministero della Difesa e ha visto la partecipazione di numerosi sindaci dei comuni della provincia, da Ciampino a Velletri, e di 82 partigiani. Ognuno di loro è un pezzo di storia che ha portato i valori di libertà e giustizia anche dopo la Liberazione. C’era il regista Giuliano Montaldo, Mario Fiorentini, noto per un temerario assalto al carcere di Regina Coeli e l’attentato di via Rasella diventato insigne matematico, Angelina De Lipsis che quando venne arrestata a 16 anni fece sbottare al funzionario fascista che la interrogava “Anche i bambini nella Resistenza, il fascismo è finito!”. Poi Sergio Lepri che dopo la Liberazione ha diretto per 18 anni l’agenzia Ansa e Maura Cossutta (figlia di Armando), dirigente del Pci scomparso lo scorso dicembre. Al termine della cerimonia tutti i presenti hanno intonato “Bella ciao”.
