
“La foto del giorno” di venerdì 13 giugno 2025 dal titolo “Divergenze Comuni“ è di Sabina Padoa, commento di Pietro Coppa. Rubrica a cura di Alessandro Lisci. Invia la tua foto del giorno al whats app 3316379346 o alla mail alessandrolisci@yahoo.it.
Rubrica in collaborazione con Lettere Caffè -Via San Francesco a Ripa, 100/101 Rome, Italy mob (+39) 340 004 4154 -info@letterecaffe.org
Il commento
Questa fotografia, apparentemente comune di due persone che conversano intorno ad un tavolino, viceversa tanto comune e scontata non è: anche se la postura dei protagonisti e la composizione dell’immagine sono, penso volutamente, quanto di più classico e già visto, una serie di indizi, dettagli ed evidenze contraddittorie ne fanno un ossimoro (anche il titolo per altro lo suggerisce), e rendono la storia che sottosta all’immagine misteriosa ed indecidibile.
Dico un’ovvietà se scrivo che spesso le fotografie alludono, per la loro stessa natura di attimo immobilizzato e strappato arbitrariamente ad una continuità che le spiegherebbe, ad un certo clima surreale, e che la giustapposizione di elementi diversi e contrastanti o armonici nella stessa immagine tende a provocare una risposta emotiva in chi guarda, di fascinazione, di ripulsa o di domanda, ma mai neutrale se la fotografia è forte, e questa mi pare che lo sia.
In questa fotografia ad un’occhiata superficiale parrebbe che un anziano clochard con un cane vecchio e male in arnese quanto lui sia seduto con una bella signora in nero, in ordine, truccata e con le unghie dipinte di rosso, e già qui un senso di contraddizione ci intriga: normalmente (nel sentire comune un po’ perbenista) i barboni non si siedono accanto alle signore al bar, e se questo succede solitamente le signore non continuano imperterrite a bere il cappuccino facendo conversazione come suggeriscono le reciproche posture di viso, mani e corpi, invece hanno un moto di ripulsa; e il senso di estraniazione è accentuato anche da una serie di elementi formali come la barba e le chiome fluenti, bianca l’una e castane le altre, o la posizione del cane che fa da trait d’union tra le due figure, che invece suggeriscono un’armonia e una complicità tra l’uno e l’altra.
E questa è la prima polarizzazione macroscopica tra contraddizione e armonia, ma ci sono altri strati sottostanti infatti se sbucciamo l’immagine come una cipolla questa polarizzazione si ripete di ossimoro in ossimoro anche all’interno dei due blocchi costituiti dalla donna e dal presunto barbone: la donna, abbastanza giovane ed avvenente però è completamente coperta da un cappello e una veste funerea, elegante ma che richiama, messa in confronto con l’età certamente avanzata dell’altra figura, idee non propriamente allegre; eleganza, ma se scendiamo con lo sguardo contraddetta dalle scarpe sporche e appena un po’ scalcagnate che conducono lo sguardo, con un lieve spostamento, sulle caviglie sformate e infilate in un paio di orridi zoccoli del vecchio.
Però se saliamo con lo stesso sguardo incrociamo il guinzaglio e il contenitore delle buste per raccogliere le feci – Ma i barboni raccolgono le cacche dei loro cani?- e soprattutto, salendo ancora con l’occhio hanno quelle mani pulite ed eleganti nel gestire?
Senza dilungarsi oltre su qualche altra incongruenza allora sorge spontanea la domanda: -ma allora questi due chi sono? E la risposta di una fotografia splendidamente ambigua che unisce magistralmente contraddizione e armonia, incongruenza e definizione, essere od apparire non può essere altro che: inventatevelo voi. Io posso solo fare la domanda.
© 2025 Pietro Coppa

Pietro Coppa nota bio
Pietro Coppa nasce a Roma nel 1955. Fin dall’inizio degli anni ‘70 dello scorso secolo inizia ad appassionarsi alla fotografia, con qualche pubblicazione su giornali e riviste dell’epoca.
Pur non avendo trasformato in seguito questa passione in una attività professionale, continua comunque ad occuparsi di fotografia a livello amatoriale nei decenni successivi.
Nel periodo attuale, con più tempo a disposizione, ha intensificato l’impegno in questo settore dedicandosi sia alla produzione di immagini analogiche che alla produzione di foto digitali.
Ha al suo attivo pubblicazioni recenti sia su riviste digitali (Private Photo Review, Artdoc) che su media cartacei (Mind).
Da marzo 2025 è iscritto a Target Lab Ets – Laboratorio Sperimentale di Fotografia e Comunicazione
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Editing fotografico a cura di Alessandro Lisci – Target Lab Ets
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