JUNK FOOD: ARTISTI CONTRO L’ INDUSTRIA DEL CIBO SPAZZATURA

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Elio Varuna

 JUNK FOOD : 12 ARTISTI CONTRO LA GRANDE INDUSTRIA DEL CIBO (NE) FAST

Grande successo per la nuova mostra Junk Food , voluta da Tina Vannini e curata da Francesca Barbi Marinetti e Marcello Francolini, presso gli spazi espositivi de Il Margutta Veggy Food & Art, visitabile sino al 6 dicembre 2017. Sedici opere d’arte per cinque tematiche, con richiami al pop surrealista, a Pollock e all’arte sacra, contro il cibo spazzatura e contro le grandi multinazionali.

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Giovanni Crovetto

Un atto di denuncia a suon di colori, pennellate, ombre e simboli iconici, contro la mercificazione e mortificazione del cibo. Un messaggio in arte per colpire l’industria del cibo “(ne)fast”, per raccontare la cultura del mangiare bene e di una nutrizione che parte prima dal cervello, poi dallo stomaco.

La mostra collettiva affronta questi temi da molteplici punti di vista attraverso la creatività sprezzante, ironica provocatoria e riflessiva di dodici artisti con sedici opere: Dorothy Bhawl, Marco Colletti, Ezia Mitolo, Moby Dick, Antonella Pagnotta, Pier The Rain, Mauro Sgarbi, Elio Varuna, Corrado Veneziano, e per courtesy della Galleria Federica Ghizzoni di Milano, Sara Baxter, Giovanni Crovetto e Romana Zambon.

Il progetto culturale e artistico Junk Food nasce dall’esigenza del Margutta di promuovere  una vera e propria petizione che sarà pubblicata online a livello nazionale contestualmente all’apertura della mostra, con la quale si chiede di regolamentare l’industria del cibo, come quella del tabacco, etichettando il Junk Food con la stessa scritta shock nuoce gravemente alla salute.

Di grande impatto  le opere pop, neopop o pop-surrealiste di Sara Baxter, Dorothy Bhawl, Moby Dick, Mauro Sgarbi e Elio Varuna, che attaccano i grandi marchi multinazionali della distribuzione del fast-food.  Interessante anche il tema che affronta le conseguenze del cibo cattivo sul corpo:Ezia Mitolo, Antonella Pagnotta e Pier the Rain, con le loro opere, parlano quindi diobesità, anoressia, depressione e diabete.

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Corrado Veneziano, 45 coca cole nel deserto,

Nella sezione “Scarto sublime”, invece, Giovanni Crovetto e Romana Zambon, con richiami a Pollock e aArcimboldi, raccontano lo scarto in un’ottica provocatoria e riflessiva. Mentre, a proposito di “de-teologizzazione”, tra simboli artistici e religiosi, le opere di Marco Colletti, Pier the Rain e Corrado Veneziano. La “Carne”, invece, viene intesa come la nostra finitezza e debolezza, ma anche il sacrificio, il supplizio dell’umano protendere verso obiettivi che trascendono il presente. A darne nuovi significati le opere d’arte di Moby Dick, Mauro Sgarbi e Corrado Veneziano.

 

Redazione

JUNK FOOD: ARTISTI CONTRO L’ INDUSTRIA DEL CIBO SPAZZATURA ultima modifica: 2017-10-07T11:25:14+02:00 da Antonietta Di Vizia