BLU, questo il titolo del testo fantastico ed impegnativo che porta alto il nome della Compagnia del Teatro Finestra di Aprilia e che avremo modo di apprezzare nel calendario della rassegna “ Crepino gli artisti”.
Selezionata tra i migliori monologhi sul tema della non violenza, nell’ambito della rassegna “ laccio rosso-stop al femminicidio, Daniela Zeppetella, e il suo “ Blu” torna in scena sabato e domenica, anche al Polo Cultura di Aprilia, ( ex Claudia)
Una Daniela Zeppetella, straordinaria e che con grandissimo coraggio ha affrontato un monologo affidandosi al regista Francesco Randazzo con il risultato di un capolavoro.
Maria Concetta detta Conci è una ragazza di diciannove anni che vive in un paesino della Sicilia. Conci fa la parrucchiera nel negozio della madre depressa e trascorre le sue giornate di svago, ad accompagnare a passeggio la cugina Dolores, “minorata psichica” (cosi’ ha scritto sul certificato l’assistente sociale). Conci ascolta i Tokyo Hotel e tiene nel cassetto la foto di un tuareg, un uomo blu, che un amico ha strappato per lei da un libro della biblioteca a scuola (l’ha lasciata senza diplomarsi) e sogna di un mondo dove le donne possano decidere per la loro vita. Finchè un giorno, dopo una notte brava in discoteca e una sbronza, Conci si ritrova incinta e ingabbiata in un fidanzamento combinato e deve scegliere, per la prima volta, che cosa vuol fare “da grande”. Il testo parla della crescita di un adolescente che sente con la sua fantasia e in fondo alla sua anima il bisogno del cambiamento. Blu è un viaggio di andata-ritorno dalla piccola provincia del sud alla grande metropoli del nord nel corso del quale i sogni di una giovane ragazza si trasformano, perdono innocenza, subiscono violazioni di ogni tipo, ma non si spengono, urlano il loro disperato bisogno di sopravvivere e continuare a costruirsi.
Bello il testo di Laura Forti , ed eccellente l’interpretazione che si costruisce addosso Daniela Zeppetella della giovane Conci, alle soglie dei suoi 20 anni, dove i movimenti delle braccia e del suo corpo sul ritmo musicale dei “ Tokio Hotel”, danno esattamente l’idea della solitudine, dei sogni, e persino della ribellione ad uno stato sociale, accompagnato dal coraggio di fare scelte dolorose per la voglia di rispettare sé stessi, quella speranza di cambiamento, che non tramonta anche quando tutto sembra restare immobile e incompiuto, come una casa eternamente in costruzione.
Lo spettacolo , lo ritroveremo a Roma il 30 novembre, perché farà parte dei nove testi selezionati fra tutti i migliori monologhi sul femminicidio, e dove una giuria valuterà e premierà il prodotto artistico più suggestivo.
Lorella Iaci