Il personaggio principale di queste elezioni ad Ostia ed in Sicilia è l’astensionismo, in constante aumento sulla scena politica italiana e secondo molti protagonista anche nel prossimo futuro. I dati rilevati sono preoccupanti, ad Ostia si è recato alle urne solo il 36% degli aventi diritto, mentre in Sicilia non si è andati oltre al 46%.
Dati che ci fanno capire come i nuovi rappresentanti politici saranno eletti neanche dalla metà dei cittadini, e che ci dovrebbero far riflette su come ci sia una vera e propria sfiducia verso la politica in generale, che non sembra più in grado di rispecchiarsi nell’elettorato.
In molti ripetono lo stesso slogan: «Sono tutti uguali, che ci vado a fare a votare?»
Un menefreghismo generale dietro al quale molti cittadini si nascondo, lasciando così la decisione agli altri, per non prendersi la benchè minima responsabilità sul futuro. Una scelta ottusa, che, come un cane che si morde la coda, non porta a nulla e non risolve il problema del paese, ma anzi, lo peggiora.
La politica sicuramente ci ha messo del suo per far perdere la voglia e la fiducia in un futuro migliore, perchè ogniugno di noi, ogni qual volta esce uno scandalo di corruzione o altro, si è sentito offeso o comunque arrabbiato. Quel che accade pero’ non ci deve far perdere la speranza, ma anzi, ci deve servire da lezione per ricordarci a chi concedere la nostra fiducia per il bene del territorio.
E’ importante ricordare che votare non è solo un diritto, ma anche un dovere, perché partecipare attivamente alle scelte politiche del proprio paese rende ogni cittadino protagonista e libero.
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La Redazione
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