Nel quartiere simbolo della movida enogastronomica romana, a Prati, arriva il Tex- Mex che mancava in città. Maybu è il nuovo fast food gourmet, compromesso terminologico a metà strada tra Margaritas e Burritos, proprio come la fusion Tex-Mex che propone, dove il Messico incontra gli Stati Uniti.
Ad avere l’idea è Diana Beltran, chef messicana originaria di Acapulco e romana d’adozione, volto noto di Gambero Rosso Channel e di Sapori dal Messico, autrice del libro “Cucine del Mondo – Messico”, che in Italia ha trovato il successo. Ricorda così gli esordi e l’intuizione di aprire La Cucaracha nel 2002, “un angolo di Messico a Roma”, proprio vicino a via Candia 113, sede del nuovo progetto. Maybu è per Diana una scommessa inedita su Roma, la versione contemporanea della tavola calda Tex-Mex non ancora molto diffusa, come invece Oltreoceano e in altre città europee, sebbene unica nel suo genere in Italia. Una ristorazione veloce in pieno stile Tex-Mex quella proposta da Maybu, rappresentata dalla presa a dieci dita del burrito o taco de harina, rigorosamente da mangiare con le mani.
La preparazione dei piatti avverrà in tempo reale, davanti agli occhi curiosi dei clienti che potranno assistere all’esecuzione dei loro burritos, aggiungendo proteine, salse e condimenti. Niente servizio al tavolo: si comincerà a mangiare prima con gli occhi, sinestesia da prendere alla lettera. A imbottire generosamente le tortillas (il burrito da 9 euro può essere riempito fino a 500 gr mentre 7 euro il più piccolo fino a 300 gr , a seconda del formato scelto) tre tipi di carne, come la ricetta originale suggerisce; e allora chili con carne, carne di maiale (carnitas) o pollo allevato a terra che dialoga democraticamente con la variante vegetariana a base di riso, bianco o piccante, fagioli neri, cheddar fuso e verdure miste oppure con la quinoa. A questo punto pochi semplici passi vi dividono ancora dal vostro burrito : il vero gusto del Tex-Mex è nella scelta delle salse, come l’acclamatissima guacamole (con avocado, cipolla, pomodori, coriandolo), la salsa di chipotle, praticamente un mix di peperoncino chipotle affumicato, tanto conosciuto nella cucina texana, oppure la salsa verde messicana in purezza, la pico de gallo, a base di pomodoro, coriandolo, cipolla e lime. L’abbinamento perfetto è con il tradizionale margarita, il cocktail messicano più famoso al mondo, a base di tequila, triple sec e succo di lime, la cui versione frozen è ottenuta grazie a dei “mantecatori per shekerare”, senza ricorrere ad artificiosi preparati in busta. Tra le proposte di Maybu anche insalata servita in un cestino di tortillas e nachos (9 euro), mentre per il beverage troverete il free refill: su tutte le bevande si paga solo la prima consumazione (3 euro) e il bicchiere sarà sempre pieno. Tutto il menu è stato pensato per essere consumato in loco, mangiato nel packaging da street food oppure ordinato tramite il servizio di take-away.
Maybu non ha solo investito sulla qualità dei prodotti ma anche sulle specificità delle tecnologie impiegate: oltre alla scelta della cottura a vapore, per preservare tutte le proprietà organolettiche della materia prima, packaging e stoviglie sono totalmente compostabili ed ecosostenibili, nel pieno rispetto dell’ambiente.
Maybu è pronto per una rilettura veloce della cucina Tex-Mex, versione americanizzata della tradizione messicana e, nonostante alcuni ingredienti in comune, entrambe le cucine rimangono ben distinte. Un esempio di contaminazione geografica è il chili con carne, piatto nazionale dei texani e pasto preferito dai cowboy, comodo da preparare anche sul campo per soddisfare il più vorace dei commensali. Il regno romano del Tex Mex è racchiuso in 150 metri quadri che accolgono circa 70 coperti, inebriati dal profumo di spezie e peperoncini proveniente dalla cucina a vista, perchè qui l’integrazione passa anche dalla tavola .
RomaOggi.eu → Leggi il prossimo articolo
La Redazione
RomaOggi.eu “Interesting news for interesting people”