
CRISI COVID: L’ECONOMIA FINANZIARIA SORRIDE, L’ECONOMIA REALE SANGUINA
Da sempre la finanza anticipa la ripresa economica nel bel mezzo della recessione, ma mai come questa volta si è verificato uno scollamento quasi totale tra l’economia finanziaria e quella reale. Mentre Wall Street segna nuovi massimi, l’economia reale soffre come non mai.
E’ vero che l’intervento massiccio dei policy makers e le speranze di un vaccino per il 2021, sostengono le aspettative di una veloce ripresa, ma i negozi, i ristoranti, gli hotel e tantissime aziende versano in una condizione di crisi totale che provoca milioni di disoccupati.
Siccome la finanza è nove volte il pil, i policy makers pensano che guarendo la finanza pian piano guarisce anche l’economia reale. Tutto cio’ è sicuramente vero laddove la cinghia di trasmissone tra la finanza e l’attivita’ reale funziona bene. Negli USA questo ragionamento funziona meglio, in altri paesi meno sviluppati il ragionamento è meno efficacie.
La cinghia di trasmissione tra la moneta e la produzione sono i debiti e crediti bancari, le azioni e le obbligazioni detenuti dai privati, etc. Si pensa che la crisi da Covid sia profondissima ma con l’arrivo per 2021 del vaccino si possa risolvere presto.
Forse è vero ma gli strascichi economici e sociali sono gravi e lunghi da risolvere. In tanto arriva l’autunno, con il rischio di una seconda ondata di contagi e con milioni di disoccupati e migliaia di fallimenti aziendali.
Non ci resta che stringere i denti e aspettare il vaccino.
analisi di Andrea Vedovati