Si sta svolgendo oggi mercoledì ’ 20 ottobre 2021 dalle ore 12.oo in piazza Campidoglio a Roma , il Flash Mob organizzato da Zapatos Rojos per le donne di Alitalia
ZAPATOS ROJOS PER LE DONNE DI ALITALIA, installazione umana, Elina Chauvet curators Monica Pirone e Michela Becchis
da una idea di Cristina Poggesi
Durante la manifestazione Alessandro Tartaglia Polcini, produttore insieme all’ ass. cult. Ticto, del nuovo film documentario
“Non vi voliamo bene” per la regia di Francesco Di Trapani, ha rilasciato a Target Lab Ets la seguente dichiarazione:
“Questo flashmob delle lavoratrici Alitalia è la definitiva cartina di tornasole dove si rileva che nessuna di esse si sente rappresentata dai sindacati. Questa disfatta è bruciante di quella del 2008.” Nel fare la dichiarazione Alessandro Tartaglia P. ci anticipa la notizia dellanteprima del suo ultimo docufilm, prevista per novembre, proprio sul caso Alitalia.
“Sta per nascere il nuovo film documentario “Non vi voliamo bene” per la regia di Francesco Di Trapani, prodotto da Alessandro Tartaglia Polcini e dall’associazione culturale Ticto.
Con quest’opera Tartaglia Polcini, ex assistente di volo di Alitalia, oggi produttore cinematografico, conclude la trilogia del lavoro con le due opere precedenti “Tutti giù per aria-L’aereo di carta” (sulla vertenza Alitalia del 2008) e “Suicidio Italia-Storie di estrema dignità” (sui suicidi a seguito della crisi del 2012), quest’ultimo vincitore di numerosi premi tra cui il Globo d’Oro nel 2013 nella categoria documentari.
Al centro dell’opera sono gli eventi del turbolento periodo del passaggio da Alitalia a ITA tra IL marzo e l’ottobre 2021 tra presidi, contestazioni, assemblee, scioperi e manifestazioni da parte dei lavoratori della compagnia di bandiera italiana che si sono opposti alla nascita di ITA.
L’idea e il soggetto sono di Tartaglia Polcini. Alla scrittura della sceneggiatura partecipano: Alessandro Tartaglia Polcini, Francesco Di Trapani, Anna Maria Sorbo, Antonio Riscetti, Fabrizio Tomaselli.
Attraverso gli interventi dei maggiori esperti del trasporto aereo, di politici favorevoli e critici alla operazione ITA, lavoratori, il film documentario tenterà di rivelare le ragioni della cessazione delle attività di Alitalia e la nascita di ITA.”
Invece circa 200 i partecipanti al Flash Mob, non autorizzato dalla questura , che si è riuscito a svolgere dopo alcune trattative con le forze dell’ordine, con la partecipazione di circa 60 performer ovvero ex hostess dell’Alitalia che è stata dismessa.
Le lavoratrici giunte nelle loro abituali divise da lavoro e con dignità hanno depositato ad uno ad uno i capi che compongono la divisa stessa, rimanendo in sottoveste simbolo del femminile e lasciando le loro scarpe davanti alla loro postazione andando a costituire l’installazione di Zapatos Rojos, non con le abituali scarpe rosse, ma con le scarpe che normalmente portano sul posto di lavoro.
L’installazione sta a significare che i modi di uccidere una donna sono molti, uno tra gli altri e non meno grave, la privazione del lavoro. Si tratta di una reinterpretazione di Zapatos, per la prima volta rappresentata e che porta in strada tutta la sofferenza della perdita del lavoro e che in parallelo con le scarpe rosse ci porta a conoscenza di cosa significa non vedere rappresentati i propri diritti sul lavoro.
Dopotutto cosa sono quelle scarpe rosse in fila vicine le une alle altre che divengono un esercito di presenze che svuotate di vita divengono delle assenze?… Nella stessa maniera le scarpe della divisa private del corpo rappresentano la negazione ad un diritto fondamentale per l’essere umano, il diritto al lavoro.
Cristina Pogges indossa un paio di scarpe rosse al centro della piazza come solidarietà a tutte le donne vittime di femminicidio e di violenza di genere.
Zapatos Rojos di Elina Chauvet, racconta una storia fatta di violenze e di femminicidi che ancora oggi nel mondo vengono perpetrati nei confronti delle donne e delle bambine, per mano di uomini che non riescono a concepire una società con pari diritti al di la’ di ogni genere, un macismo che in maniera trasversale attraversa il mondo e genera lutti ogni giorno e che dopo la pandemia dal 2020, ha subito una forte impennata.
Ma se togliere la vita ad una donna puo’ essere definito il peggiore dei delitti, la privazione del diritto al lavoro e la discriminazione in base al diritto naturale di essere donna, madre, come discriminante selettiva di una azienda, non e’ cosa da poco. Le dipendenti della nostra Compagnia di bandiera Alitalia in queste ore, sono oggetto proprio di questa discriminante e peggio ancora, i criteri di selezione nell’ordine, passano proprio attraverso alcune categorie piu’ fragili che una Azienda dovrebbe eventualmente tutelare, si tratta delle madri di figli con disabilita’, le prime ad essere colpite ed in secondo luogo di madri, per poi approdare a lavoratrici in eta’ avanzata fino a terminare alle donne, in quanto tali, sono state individuate per prime destinate ad essere licenziate senza le tutele e quella rete di protezione che le spettava.
Concept
Per questo motivo 400 donne dell’Azienda Alitalia impiegate nei diversi campi, assistenti di volo e personale a terra, stanno lottando per rivendicare il loro diritto al lavoro e lo fanno scendendo in campo, rifacendosi alla nota installazione Zapatos Rojos, sotto la tutela diretta di Elina Chauvet, con la cura di Monica Pirone e Michela Becchis, secondo un’ idea di Cristina Poggesi che si sta adoperando con tanta forza, per portare la voce di tutte le colleghe all’attenzione dell’opinione pubblica, rappresentando tutte insieme il dramma che le sta travolgendo e che loro con determinazione vogliono contrastare.
Redazione ed editing fotografico di Alessandro Lisci – Target Lab Ets
Servizio fotografico di Claudio Polvanesi
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