

Redazione di Alessandro Lisci – Target Lab Ets; Fotografie di © Massimo Scafati – Target Lab Ets
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MONICA VITTI, L’ULTIMO SALUTO
Difficile, molto difficile gestire l’emozione di raccontare l’ultimo saluto a una delle più grandi attrici romane del dopoguerra. Se dovessimo fare un paragone l’unico possibile è forse con Anna Magnani. Monica però era diversa; meno austera, meno carismatica ma più fragile e straordinariamente vitale. Una diva inconsapevole semplice e bellissima, capace di interpretare anche ruoli comici o drammatici con estrema sensibilità ed ironia, con quella voce, inconfondibile, leggermente afona, che alla fine ti tocca l’anima.
Musa esistenzialista del grande regista, diceva di se in un’intervista del ’66: “Io sono un po’ tutti i personaggi di Antonioni ma sono anche il loro contrario”. Era lontana dalle scene da circa vent’anni, l’ultimo sorriso è quello del 28 settembre del 2000 quando sposa in Campidoglio Roberto Russo, l’uomo che l’ha protetta per anni dalla malattia neurodegenerativa che l’ha confinata nel suo limbo senza memoria.
Ma lei è indelebile dalla nostra memoria e oggi torna in Campidoglio per l’ultima volta a ricevere l’omaggio del mondo del cinema e del teatro; attori, registi, tecnici, alcuni irriconoscibili tra occhiali scuri e mascherine FFP2 ma anche tanta gente comune che ha voluto sostare qualche istante di fronte al feretro mentre uno schermo gigante proiettava in continuazione le più belle immagini della sua incredibile carriera.
© Massimo Scafati
Testo e fo di Massimo Scafati – Target Lab Ets
Redazione e editing fotografico a cura di Alessandro Lisci – Target Lab Ets











