Omaggio al fotoreporter Mario Proto promosso dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina
Celli: “Con le sue foto ha raccontato la storia di Roma e del nostro Paese. Con lui ricordiamo i giornalisti e i fotoreporter che hanno perso la vita o sotto scorta per la ricerca della verità”
Roma, 16 dicembre 2022 – Si è tenuto ieri mattina a Palazzo Valentini di Roma l’evento “Mario Proto, Passione Fotoreporter”. E’ stato organizzato dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina di Roma Capitale per rendere omaggio, a due anni dalla scomparsa, al fotografo del Corriere della Sera.
Erano presenti la moglie e i figli di Mario Proto. Sono intervenuti la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, che ha promosso l’iniziativa; il vicesindaco della Città Metropolitana di Roma Capitale Pierluigi Sanna; il prefetto Francesco Tagliente; Giuseppe Di Piazza del Corriere della Sera; i fotoreporter Rino Barillari e Maurizio Piccirilli.
“Come Presidenza dell’Assemblea Capitolina abbiamo voluto ricordare Mario Proto. Ha dedicato i suoi anni a raccogliere e immortalare alcuni dei momenti che hanno caratterizzato la storia di Roma e del nostro Paese, come la strage di via Fani e il sequestro di Aldo Moro. Gli avvenimenti che sono rimasti, anche grazie alle sue foto, nella memoria di tutti. Ha lasciato il segno anche tra i suoi colleghi. E’ stato un esempio di professionalità e di umanità. Lo ha fatto in un’epoca in cui ‘si consumavano le scarpe’ per arrivare sui luoghi della notizia e non esistevano le moderne tecnologie. Ha rappresentato al meglio il ruolo dei fotoreporter, un lavoro che è sottoposto a rischi quotidiani e che va tutelato e rispettato sempre. Con lui ricordiamo i fotoreporter e i giornalisti che hanno perso la vita per cercare la verità anche in luoghi di guerra e di frontiera. E i tanti giornalisti costretti a vivere sotto scorta per le loro inchieste e per difendere la libertà di stampa”, le parole della presidente Svetlana Celli.
Mario Proto, con le sue immagini, ha raccontato per quasi 50 anni i fatti più importanti della città di Roma, grandi e piccoli, soprattutto di cronaca nera. Con la sua macchina fotografica ha visto e documentato – tra i primi – la strage della scorta di Aldo Moro di via Fani, la vicenda di Alfredino Rampi, il bimbo caduto nel giugno del 1981 in un pozzo nelle campagne di Vermicino, la cattura di Renato Vallanzasca, l’arresto dell’attentatore del Papa, Ali Agca. Il suo obbiettivo ha inoltre seguito tutti i grandi gialli degli anni ’90, dal delitto di via Poma a quello dell’Olgiata all’omicidio di Marta Russo, la studentessa assassinata all’università La Sapienza, fino al delitto di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei carabinieri colpito a morte vicino piazza Cavour nell’estate del 2019.
Per anni in forza al Corriere della Sera, è stato un punto di riferimento per almeno due generazioni di cronisti e giovani fotografi. La battuta sempre pronta, un sorriso gentile per tutti, Mario Proto aveva pubblicato, tra le ultime immagini, anche quelle di una Roma deserta, impaurita e sconvolta dal Covid, che la notte del 14 dicembre 2020 l’ha portato via a 67 anni.