
Racconti Brevi
Quarto appuntamento con la nuova rubrica “Racconti Brevi” che Target Lab Ets dedica ai racconti fotografici, con il primo racconto breve di Marta Fabris dedicato al viaggio.
Attraverso il suo racconto, la fotografa invita il pubblico a riflettere su come le esperienze personali e collettive plasmino la nostra percezione del mondo.
La rubrica vuole essere quindi dedicata alla ricerca personale dei singoli autori attraverso un processo di intermediazione del testo e delle foto supervisionati dal team di Target Lab Ets, Laboratorio Sperimentale di Fotografia e Comunicazione, ma anche rappresentare un momento di divulgazione e promozione della cultura fotografica. In questa ottica saranno affrontati diversi aspetti della narrazione fotografica attraverso articoli, interviste e monografie con gli opportuni collegamenti con le altre rubriche che Target Lab Ets gestisce su Romaoggi.eu.
Seguite “Racconti Brevi” evolverà nel tempo, portando alla luce le storie straordinarie che si nascondono dietro ogni scatto fotografico. Restate sintonizzati per ulteriori articoli, interviste e approfondimenti che alimenteranno il discussione sulla fotografia e sulla narrazione visiva
Racconti di viaggio
di Marta Fabris
Il momento del viaggio è spesso interessante per uno streetphotographer, perché permette di osservare la gente con calma e nei dettagli. Le persone in treno, per esempio, si rilassano, si lasciano andare nei loro pensieri, raccontano di sé negli abiti e nelle espressioni del volto, nelle letture e, a volte, nel tono della voce. Spesso offrono una descrizione di sé un po’ scoperta, meno schermata. Sono in solitudine, pur essendo in mezzo alla gente. E’ bello cogliere il momento cercando di scavare il più possibile nella rappresentazione di chi entra nell’immagine, oppure di coglierne l’armonia con i colori e le geometrie circostanti. La serie racconta diversi istanti di viaggio.
© 2025 Marta Fabris– Target Lab Ets
La bellezza dei popoli. In questa foto una donna osserva l’ambiente intorno a sé. Ha i capelli argento, la pelle ambrata, gli occhi allungati, le labbra perfettamente disegnate: i suoi tratti somatici hanno caratteristiche europee ed asiatiche. Quando l’ho fotografata mi è parso di cogliere in uno scatto la bellezza dei popoli che appartengono alla sua storia, e mi sono sentita, in quel momento, cittadina del mondo.
Viaggiatori. Questo scatto a più strati, racconta storie che accadono contemporaneamente ma ciascuna con velocità diverse: la ragazza nello sfondo beve da una bottiglia, forse per sete, forse per noia, la signora anziana cammina col suo passo lento lento lungo il binario del suo treno, la coppia concitata cerca di capire il percorso del suo viaggio. In questo scenario mi sono sentita una osservatrice privilegiata.

Il bambino. In questo scatto domina il colore rosso, esattamente come si può figurare l’emotività del bimbo di cui è stata colta la silhouette. Incapace di stare seduto, curioso, attento osservatore, guarda sfrecciare il treno catturato sullo sfondo con l’entusiasmo e l’argento vivo che solo un bimbo può avere. Ho sentito, nello scatto, tutta la sua vibrante energia.

Il movimento del tempo. Il movimento del treno, rapido, luminoso, coloratissimo, rappresenta i pensieri di questo anziano signore. La storia della sua vita scorre veloce mentre si sente il rumore delle cose che passano. Lui, nel trascorrere del tempo, rimane comunque sempre al centro.

La noia. Un bimbo con la madre, annoiato, stanco. Si muovono guardandosi reciprocamente, uno per sentirsi protetto, l’altra per la tipica attenzione di un madre. Alla fine si fermano in un’unica figura e così rimangono immobili. Sono un tutt’uno, creando quasi una lettera, la lettera V, a simbolo della Vittoria. Con questo scatto mi è sembrato quasi di entrare nella loro intimità.

Un volto tra le mani. Il volto di una ragazza, con lo sguardo assorto e stanco di chi passa in rassegna il ricordo di una lunga giornata. Non vede l’ora di rientrare a casa per poi riposarsi oppure…. rifare il look e uscire tra amici E’ un volto tra mani, quasi a ricordarci che è una vita tra tante.

La luce. Un signore legge il giornale, un ragazzo guarda il cellulare, un terzo viaggiatore osserva annoiato la scena davanti a lui. E intanto una luce calda e avvolgente ci ricorda che c’è bellezza anche nei momenti di normale quotidianità.

Marta Fabris Nota Bio
Marta Fabris nasce e vive a Padova. Insegna matematica in una Scuola Superiore. La fotografia è entrata recentemente nella sua vita a completamento della sua passione per l’armonia e le geometrie, per i numeri, gli spazi e le figure. E’ soprattutto street photographer, ma ama sperimentare generi e tecniche diverse, in una creatività in continua evoluzione. Tra le riviste fotografiche ha al suo attivo una raccolta su Docu Magazine. Di recente ha ricevuto una menzione d’onore al Paris International Photo Awards, è stata finalista al RomePhotoLab e è stata selezionata all’UrbanPhotoAwards.
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Editing fotografico a cura di Alessandro Lisci – Target Lab Ets
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