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Lecce e la sue tradizioni. La cartapesta
La cartapesta leccese è un’arte povera, semplice, umile ma nello stesso tempo,un’arte ricca di amore, passione e spesso di fede.
Si racconta che tutto sia nato nella sala di un barbiere, alcuni secoli fa, il quale aspettando i clienti,si dilettava a realizzare con materiale povero delle figure pastorali o sacre.
Questa è un’arte antica di centinaia di anni che a Lecce ha trovato terreno fertile crescendo e sviluppandosi.
Qui si realizzavano le prime statue per le chiese, a sostituzione di quelle più costose, in legno e marmo. Lecce diventa ben presto il punto di riferimento per questo ingegnoso lavoro creativo. Tutto comincia da un fascio di paglia, modellata e mantenuta compatta, su di un filo di ferro filato, per mezzo di uno spago sottile, che dà la forma grezza ad una figura.
Un materiale umile, se vogliamo, che diventa sempre più prezioso man mano che la lavorazione continua.
Successivamente si veste la figura con vari fogli di carta, incollati strato su strato con colla di farina, la ponnula, così chiamata, a cui si aggiunge del solfato di rame per evitare i tarli negli anni successivi. I vecchi maestri alla farina aggiungevano l’allume, efficace contro la muffa.
Mani, piedi e testa vengono invece realizzati a parte con la creta.
Il cartapestaio, quindi, oltre ad essere bravo nel lavorare la carta deve essere anche un bravo scultore, saper lavorare la creta e preparare i calchi, calchi che di solito vengono tramandati di generazione in generazione e che sono delle vere e proprie icone soprattutto nella realizzazione di Santi e Madonne, mantenendo sempre uno stile preciso che raramente viene cambiato.
I vecchi maestri alla farina aggiungevano l’allume, efficace contro la muffa. L’odore della colla, della carta bagnata e dei colori sono le sensazioni che spesso ti avvolgono entrando in una bottega per la lavorazione della carta pesta. Passeggiare per i vicoli della città antica tra le botteghe degli artisti e i profumi della cucina salentina è una delle cose più interessanti e piacevoli che si possano fare a Lecce.
© Gianni Gallucci
Redazione ed editing fotografico a cura di Alessandro Lisci