
IL BACIO
Il bacio aveva cominciato il suo volo all’alba, quando la rugiada copre le piante e gli insetti si smuovono piano, piano dal loro sonno notturno e le tante creature umane e non, si coccolano nei loro letti, nelle loro cucce, nelle loro tane.
Lui l’aveva inviato a lei, dopo averlo istruito per giorni e giorni. Non la posso vedere gli aveva detto. “Non posso proprio mai muovermi da qui; ma vorrei darle un bacio. Almeno un bacio!”
L’aveva posato per qualche giorno su un vaso di fiori, il suo bacio; aveva passato il tempo a spiegargli il percorso, a dargli le indicazioni per il suo volo. Il giorno giusto era arrivato! Prima di inviarlo, gli ripete tutte le istruzioni, tante volte sillabate: ”Non ti distrarre percorri la via maestra, quella asfaltata-subirai così minori tentazioni. Le città pullulano di belle ragazze; ma non dimenticare mai, il bacio è per lei. Resisti dal darlo alle fanciulle che incontrerai.”
Gli ammonimenti non erano mai troppi. Era quello un bacio sbarazzino, pieno di sogni e di fantasia; e si sa, sogni e fantasia sono belli ma possono portare lontano. Potevano sviarlo da lei. Poteva cercarla altrove.
Mi raccomando gli ripeteva,tu sei mio e credimi non potrai che riconoscerla anche se tante sembrano come lei.
Era convinto che il bacio capisse, si illuminava quasi a rispondere. Eppure il suo aspetto furbetto non lo rassicurava mai del tutto. Non rimaneva che rischiare. E così gli diede il via .
Lo vide allontanarsi felice, simile a una farfalla che nuota nell’aria.
Lo seguì a lungo. Lasciava un tunnel nell’aria. Forse apriva la strada a tanti baci che nessuno aveva pensato d’addestrare a volare.
Molte volte ebbe voglia di posarsi. Gli ammonimenti ricevuti lo trattenevano. Riconoscibile da un sottile turbinio di piccole pagliuzze dorate. Fu un volo lunghissimo; tante/i sulle strade sembravano aspettarlo. Tante mani nell’aria cercavano di acchiapparlo.
Lui era attratto da guance rosate e tenere labbra. Girò attorno a mille fanciulle. Più e più volte pensò di posarsi, ma continuò il suo volo allegro e sempre più vibrante e veloce.
Lui glielo aveva spiegato bene: “Se ti darai alla persona sbagliata non ti potrai alzare più. Ogni bacio è unico e solo. Tu sei il mio bacio. Non lasciarti andare. T’ho destinato a lei.” Ma aveva aggiunto : “S e percorrerai bene il tuo primo cammino; poi –vedrai- potrai girare il mondo.”
Da un bacio nasce sempre un nuovo bacio. Dall’amore nasce sempre nuovo amore; tanto da distribuirne al mondo-tanto da non essere più esclusivo.”
Finalmente arrivò,la vide! Lei stava ridendo, circondata di gente. Si fermò un attimo stordito. La salutavano affettuosamente, la stringevano, la baciavano e lui era lì e non decideva ; non sapeva decidere. Non poteva e non voleva mescolarsi ad altri baci . Si sentiva prezioso unico. Ora poi che aveva resistito a tante tentazioni, che si era ripetuto così tante volte di essere per lei ; posatosi su un geranio-attese giocando con un ape.
Finalmente lei si sedette. Era rimasta sola. Il suo aspetto appariva sereno, eppure a guardarla bene, il suo sguardo era velato da una dolce malinconia.
Il bacio si alzò lieve e mentre fremendo le si avvicinava, ricordò che nell’inviarlo lui non gli aveva precisato dove posarsi. Provò un moto di gratitudine. Nella sua missione l’uomo aveva , di certo, volutamente lasciato uno spazio di libertà. E che libertà pensò il bacio e scelse: si posò leggero sui suoi occhi. Lei li chiuse! Rimase a lungo sulle sue palpebre ma poi piano discese sulle sue guance tiepide di sole e ancora sulle labbra.
Lei aprì gli occhi dolcissimi; la malinconia era svanita, brillavano. Di certo s’era accorta che lui era lì, l’aveva sentito. E come in una favola lo ricambiò.
Furono baci teneri e appassionati e poi …

Le istruzioni finivano lì con l’aggiunta di una magica promessa di libertà…poi Lei socchiuse gli occhi . Portò il palmo della mano vicino alle labbra e soffiò un bacio lontano . Vai da lui gli disse!
Il volo ricominciò, perché il nostro che sapeva che un bacio senza insegnamenti si sarebbe irrimediabilmente perso, decise di accompagnarlo tenendolo teneramente stretto a sé. Arrivarono che l’uomo dormiva. Il bacio di lei si posò lui si svegliò, capì e sorrise. Poi volgendosi verso il geranio, dove intravide il vibrare di una luce lunare disse al suo bacio : “Ora vai sei libero. Puoi volare e fermarti dove vorrai ma non scordare – ogni tanto passa da lei e ricordale che l’amo.”
Cominciò così la sua storia infinita. Sognante e fantasioso il bacio girò e girò il mondo. Rese felici amanti appassionati, bimbi morbidi e birichini, sfiorò mani ,guance e labbra di tante età, occhi e fronti di mille colori. Ogni tanto però tornava da lei; si accoccolava sui fiori del suo terrazzo per qualche ora, talvolta per qualche giorno. E quando la vedeva fermarsi un attimo incantata a pensare chi sa a chi, le volava accanto e la baciava. Era così dolce quell’incontro. Non vi avrebbe rinunciato mai. Tutto, sapeva, che prendeva vita e ragion d’essere proprio da lì.
Lei lo percepiva, ne era certo. E ogni volta ricambiava inviando un nuovo dolcissimo bacio che decollava dalla sua mano. lui ripeteva il suo viaggio, stringendolo forte; sempre come fosse la prima volta.
Erano i giorni più felici in cui gioiva di quel bacio ricambiato e sapeva di far esistere un amore , tanti amori al di là del tempo e dello spazio. “Vivi sempre “
Paola Ortensi
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