Racconti Brevi: “19 Luglio ’43 e il Verano” di Massimiliano Ruggeri. Target Lab Ets

La Carità, il Silenzio, la Meditazione, la Speranza.

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Entrata monumentale - Foto di Massimiliano Ruggeri - Target Lab Ets

Racconti Brevi”

Nuovo appuntamento con la rubrica “Racconti Brevi” che Target Lab Ets dedica ai racconti fotografici, con il racconto breve di Massimiliano Ruggeri Ph dedicato ad un fatto storico che sconvolse il quartiere di San Lorenzo e il cimitero Monumentale del Verano.

Attraverso il suo racconto, il fotografo invita il pubblico a riflettere su come le esperienze personali e collettive plasmino la nostra percezione del mondo.

La rubrica vuole essere quindi dedicata alla ricerca personale dei singoli autori attraverso un processo di intermediazione del testo e delle foto supervisionati dal team di Target Lab Ets, Laboratorio Sperimentale di Fotografia e Comunicazione, ma anche rappresentare un momento di divulgazione e promozione della cultura fotografica. In questa ottica saranno affrontati diversi aspetti della narrazione fotografica attraverso articoli, interviste e monografie con gli opportuni collegamenti con le altre rubriche che Target Lab Ets gestisce su Romaoggi.eu.

Seguite “Racconti Brevi” evolverà nel tempo, portando alla luce le storie straordinarie che si nascondono dietro ogni scatto fotografico. Restate sintonizzati per ulteriori articoli, interviste e approfondimenti che alimenteranno il discussione sulla fotografia e sulla narrazione visiva

19 Luglio 1943

  In ricorrenza del devastante bombardamento di Roma, in particolare del  quartiere di San Lorenzo, della Basilica stessa, del cimitero del Verano e le zone limitrofe.

Grazie alla sua millenaria storia, Roma, come una scatola del tempo ha conservato luoghi meravigliosi sospesi tra presente e passato, luoghi quasi onirici come in un set cinematografico felliniano, ai limiti della realtà.

Non stiamo parlando di posti battuti dal circuito del turismo di massa, ma luoghi dei quali bisogna sapere cogliere l’essenza. Spesso mimetizzati a regola d’arte in degli improvvisi scorci, nei cortili dei vecchi palazzi della Roma Umbertina tra luci ed ombre oppure, nei chiostri medioevali di Basiliche, intrise ancora di quell’odore inconfondibile che il tempo ha solamente sfiorato.

Luoghi dove siamo passati innanzi distrattamente per una vita perché: “tanto abito qui vicino e ci tornerò…” ma gli anni sono passati e quelle soglie non le abbiamo mai varcate.  Sono vere e proprie macchine del tempo; sta a noi saper farle funzionare…

Una di queste “macchine del tempo” è  il Cimitero Monumentale del Verano.

La sua costruzione sulla via consolare Tiburtina è adiacente alla Basilica di San Lorenzo fuori le mura, (che meriterebbe un capitolo a sé) ed inizia durante il Regno napoleonico del 1805-1814, per effetto dell’Editto di Saint Cloud del 1804 che vietava le sepolture all’interno delle mura cittadine.

I lavori iniziarono sotto la direzione di Giuseppe Valadier 1762-1839,  tra il 1807 e il 1812, la consacrazione avvenne nel 1835. Sotto i pontificati di Gregorio, XVI e Pio IX, Virginio Vespignani 1808-1882 proseguì i lavori, completando il quadriportico nel 1880. Si susseguiranno poi, altri lavori ed ampliamenti affidati agli architetti, Gioacchino Esorch 1815-1902 e, Agostino Mercandetti 1827-1893.

“Le quattro guardiane silenti”

Da una posizione rialzata Sopra la meravigliosa entrata monumentale a tre fornici, ci accolgono quattro imponenti ed espressive statue (Purtroppo poco conosciute) dalle nobili gesta, dalla struggente bellezza completate nel 1887, rappresentanti quattro allegorie:

La Carità, il Silenzio, la Meditazione, la Speranza.

Quasi a volersi defilare o rimanere in disparte, dominano l’ingresso al cimitero, come a tracciare il confine immaginario tra due mondi.

Oltrepassando gli splendidi cancelli in ferro battuto e bronzo stile liberty, percorrendo pochi metri, ci troviamo nella zona del quadri portico, qui sono ancora visibili i segni del bombardamento del ’43.

Ora lasciamo alle spalle la Roma caotica dei nostri giorni, il rumore del traffico si allontana, si ha netta la sensazione di essere in un’altra epoca.

Volti in vecchie fotografie in bianco e nero, con le quali il tempo non è stato clemente ci osservano, persone che prima di noi, hanno abitato le nostre città, i nostri quartieri.

Statue imprigionate nel marmo, dove i segni del tempo ne hanno quasi modificato le espressioni originali, donando ai loro tratti una drammaticità, che le rende ancora più belle.

Proseguendo verso il Pincetto, una zona rialzata su una piccola collina, (da qui il nome) incontriamo i tanti ritratti fatti da Filippo Severati 1819-1892 (circa 250) di una bellezza disarmante, realizzati con una tecnica unica; smalto su pietra lavica che, ne ha permesso la perfetta conservazione, resistendo per più di un secolo a tutte le intemperie.

I colori sono meravigliosi come se fossero stati appena dipinti; fa un certo effetto guardare oggi negli occhi, queste persone del passato.

Leggendo gli epitaffi sulle lapidi, troviamo frasi degne di versi di poesie, scritte in un italiano che suona come una musica, parole della nostra lingua cadute purtroppo in un irreversibile oblio.

Il Verano è enorme, il senso di quiete ci avvolge, l’arte funeraria è ai massimi livelli, grazie ai tantissimi artisti che hanno qui lasciato opere conosciute in tutto il mondo ed, ai tanti stili artistici presenti: dal Realismo al Liberty, dal Futurismo, Neoclassicismo al Simbolismo, fino all’Eclettismo.

Proseguendo il cammino tra le antiche tombe, incontriamo statue, angeli, bassorilievi, dipinti, vetrate artistiche ed immagini di un forte impatto emotivo.

Tra i molti artisti vorrei almeno citare lo scultore Giulio Monteverde 1837-1917 con  ” l’Angelo della Resurrezione” 1891 che decora la sua tomba di famiglia; qualcosa di magico ed emozionante, considerato uno dei capolavori della scultura ottocentesca ed, anche ” l’Angelo della notte” 1885, potrei parlarvi molto a riguardo ma preferisco dare spazio alle immagini…

Il Verano è anche uno scrigno che contiene innumerevoli storie di personaggi famosi e non del secolo scorso, tra i quali il regista Roberto Rossellini 1902-1977.

Davanti alla sua tomba di famiglia nel 1946, la T.E.T.I.  installo una colonnina telefonica ancora visibile, per consentire al regista di seguire la lavorazione del film “Germania anno zero “, mentre con sua moglie, vegliava sulla tomba del loro primogenito Romano, morto all’età di 9 anni.

Concludo ricordando una lirica di Giuseppe Ungaretti 1888-1970 dal titolo “Non gridate più”, scritta nel 1945 ispirandosi alla violenza del bombardamento sul Verano da parte degli aerei alleati che, non rispettò neanche i morti.

© 2025 Massimiliano Ruggeri – Target Lab Ets

Il Silenzio – Foto di M.Ruggeri – Target Lab Ets

Massimiliano Ruggeri Nota Bio

Massimiliano Ruggeri nasce a Roma nel settembre del 1970. Sviluppa grazie a una Voigtländer Vitomatic IIa del 1960, ancora in suo possesso e appartenuta a suo nonno, la passione per la fotografia, coltivando parallelamente l’interesse per la storia dell’arte, il motociclismo e la musica, suonando la batteria in vari gruppi dell’underground romano.
Sfrutta ogni momento libero per camminare con la sua macchina fotografica tra le strade e i vicoli di Roma ricchi di storia, arte, chiese, monumenti e colonne che sente far parte del suo “dna”, facendo così della fotografia l’anello di congiunzione tra arte e storia.

Sperimenta tecniche di ripresa con macchine fotografiche di varia tipologia ed epoca, sia 35mm che medio formato, sia reflex che a telemetro, rimanendo affascinato dalle immagini che possono ancora restituire obiettivi e fotocamere di inizio secolo.
Dal 2023 Massimiliano ha esposto a Roma in cinque mostre e a tutt’oggi scatta esclusivamente usando macchine fotografiche analogiche, rimanendo fedele alla pellicola. Da Marzo 2025 è iscritto a Target Lab Ets.

La Carità – foto di M. Ruggeri – Target Lab Ets

Editing fotografico a cura di Alessandro Lisci – Target Lab Ets

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La Meditazione – Foto di M. Ruggeri – Target Lab Ets

 

La Speranza – Foto di M.Ruggeri – Target Lab Ets

 

Ritratti di Filippo Severati – Foto di Massimiliano Ruggeri – Target Lab Ets

 

Ritratti di Filippo Severati – Foto di Massimiliano Ruggeri Target Lab Ets

 

Il Velo del Dolore – Foto di Massimiliano Ruggeri – Target Lab Ets

 

L’ incantesimo – Foto di Massimiliano Ruggeri – Target Lab Ets
Racconti Brevi: “19 Luglio ’43 e il Verano” di Massimiliano Ruggeri. Target Lab Ets ultima modifica: 2025-07-19T04:09:03+02:00 da Target Lab Ets