“Viva il cinema, viva il pubblico”. Inaugurato il Festival del Cinema Tedesco con Free Country…di Pina Ianiro

La prima edizione italiana presso la Casa del Cinema a Roma

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Festival del Cinema Tedesco a Roma ©2021 Alessandro Lisci

Viva il cinema, viva il pubblico” così Felix Kramer, con un sorriso coinvolgente, si è presentato ai fotografi e al suo pubblico, durante la serata inaugurale della prima edizione del Festival del Cinema Tedesco a Roma.

La serata inaugurale si è svolta sabato 26 giugno presso la Casa del Cinema (all’interno di Villa Borghese); oltre l’attore Felix Kramer (protagonista, insieme a Trystan Pütter, nella pellicola “Free Country”) erano presenti: la direttrice del German Films Simone Baumann, l’Ambasciatore della Germania Victor Elbling, il Direttore del Goethe Institut in Italia Joachim Bernauer, Giorgio Gosetti Direttore Artistico della Casa del Cinema e il critico Enrico Magrelli.

A volere questa manifestazione il German Films che, da oltre 25 anni, promuove il cinema tedesco nel mondo e che, da quest’anno, in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Germania e il Goethe-Institut, ha realizzato questa prima edizione del Festival.

JOACHIM BERNAUER, ENRICO MAGRELLI, SIMONE BAUMANN, VIKTOR ELBLING, GIORGIO GOSETTI E FELIX KRAMER © 2021 Alessandro Lisci

Ma come mai solo quest’anno, per la prima volta si è riusciti a concretizzare l’idea di un festival del cinema tedesco in Italia ?

A rispondere Joachim Bernauer Direttore del Goethe Institute:

Era da tempo che si sperava di rendere possibile un evento simile. Il German Films e l’Ambasciata Tedesca l’hanno desiderato fortemente, così, insieme al Goethe Institut -da anni promotore della lingua e della cultura tedesca nel mondo- e alla Casa del Cinema, ci siamo finalmente riusciti. Solo dalla forte motivazione, dagli intenti comuni e dalla collaborazione tra questi partners è stato possibile realizzare questa manifestazione. E speriamo che da qui si possa partire per ripeterlo annualmente. Si sta già pensando a realizzarne un altro in Sicilia per il prossimo anno.”

Sorridente e affabile, visibilmente emozionato nel suo sguardo azzurro, Joachim Bernauer, ha continuato a dialogare a proposito dell’importanza del cinema come punto d’incontro tra diverse culture, ha evidenziato la problematica della non valorizzazione del cinema, così come di altre forme d’arte, cosa che rammarica considerando quanto invece possa essere utilizzato per sensibilizzare, in modo diretto, fornendo una visone più ampia degli eventi attraverso la conoscenza di altri contesti socio culturali.

Il cinema è un bene culturale da tutelare, valorizzare e promuovere in quanto tale e in quanto forma di espressione artistica.

Il Goethe Institut –istituto culturale della Repubblica Federale Tedesca- è presente in quasi 100 Paesi, è un’associazione senza scopo di lucro che ha l’intento di promuovere nel mondo la lingua e la cultura tedesca. Oltre a promuovere l’apprendimento della lingua tedesca si pone altri obiettivi sempre allo scopo di favorire e stimolare il dialogo culturale tra i Paesi. Per tali finalità mette a disposizione informazioni sulla Germania organizzando diverse iniziative.

A Roma, così come in altri Paesi, Il Goethe Institut ha un grande archivio di film sottotitolati che vengono prestati ai partners per realizzare programmi cinematografici.

In Italia quando ci sono queste iniziative alcuni film tedeschi raggiungono un pubblico più vasto che in Germania”(Joachim Bernauer durante la presentazione prima della proiezione del film).

Lo stesso entusiasmo del Direttore del Goethe Institut si è percepito durante la breve presentazione che si è tenuta sul palco dell’Arena Ettore Scola, prima della proiezione del film che ha ufficialmente aperto la manifestazione.

Sul palco Enrico Magrelli ha presentato e dato la parola all’ Ambasciatore della Germania Victor Elbling, al Direttore del Goethe Institute Joachim Bernauer e alla Direttrice generale del German Films Simone Baumann.

Victor Embling ha parlato di realizzazione di un sogno. Ha evidenziato quanto un film riesca ad andare molto al di là del semplice fotogramma, ciò perché in modo semplice e diretto facilita la comprensione di quanto accade in altri Paesi e consente di conoscere meglio la vita reale e la cultura.

Il valore culturale del cinema infatti è di riuscire a essere portavoce, attraverso la narrazione visiva di un film, delle concrete identità socio politico culturali di un popolo.

Il cinema è un mezzo di comunicazione tra i più complessi, ma anche tra i più diretti. Al film si chiede di portare in scena un soggetto, un tema, e di sollevare un dibattito costruttivo in proposito.

Il cinema è un valido mezzo di valorizzazione culturale e territoriale, è espressione artistica che spazia dalla fantasia, all’informazione, fino alla divulgazione del sapere.

Al termine della presentazione ufficiale della prima serata della kermesse, è stato proiettato il film Free Country del regista Christian Alvart con Felix Kramer, Trystan Pütter, Nora Waldstätten (pellicola del 2019 in lingua originale e con i sottotitoli in italiano), un thriller storico ambientato nella Germania della post riunificazione.

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FELIX KRAMER CON PINA IANIRO © 2021 Alessandro Lisci

Nell’inverno del 1992 due ispettori di polizia, Markus (Felix Kramer) e Patrick (Trystan Pütter) sono chiamati ad indagare sulla scomparsa di due giovani sorelle in un piccolo villaggio della Germania nord-orientale in cui gli effetti del regime della Germania dell’Est sono ancora evidenti. Gli abitanti del luogo tacciono, non collaborano e addirittura ostacolano il lavoro dei due investigatori. Unico indizio un negativo fotografico che lascia ipotizzare un crimine sessuale. Una storia ben raccontata, notevoli le interpretazioni dei due attori protagonisti ognuno dei due con un carattere ben distinto.

La pellicola ha preso parte a numerosi festival internazionali

Ricordando infine il messaggio dell’attore Felix Kramer “Viva il cinema, viva il pubblico” è doveroso sottolineare l’importanza fondamentale del feedback tra pellicola e pubblico. Il cinema per riuscire nella sua missione comunicativa ha bisogno di un pubblico e del suo riscontro.

La partecipazione di tanti spettatori, nonostante la partita dell’Italia –come sottolineato ironicamente e con la speranza di vedere la finale Germania Italia insieme, da Victor Embling- durante la prima serata ha rincuorato gli organizzatori dell’evento e infonde speranza per un futuro più aperto e attento ad iniziative di questo genere.

Il Festival terminerà il 29 giugno, per questi quattro giorni sono stati selezionati con attenzione film, documentari e cortometraggi, tra le più recenti produzioni cinematografiche tedesche, di autori e registi che stanno conquistando l’attenzione della critica e dei festival internazionali. Tra i molteplici argomenti trattati: l’identità, l’appartenenza, il mobbing, la violenza sulle donne e la famiglia ma anche l’immigrazione e l’11 settembre.

© Pina Ianiro

Pina Ianiro  nasce a Caserta, laureata in Sociologia. Vive a Roma e lavora come editor anche se preferisce definirsi “curatrice di manoscrittie porta avanti la sua passione per la letteratura e l’arte. Ha pubblicato i romanzi:“Il cubo bianco” (Giulio Perrone LAB), “Quanto ci mette la neve a cadere” (L’Erudita) e una raccolta monografica di racconti e poesie “Amore: maneggiare con prudenza” (L’Erudita). Oltre che autrice è ghostwriter. Gestisce il blog http://www.pinaianiro.blogspot.com .

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REDAZIONE ED EDITING FOTOGRAFICO DI ALESSANDRO LISCI

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“Viva il cinema, viva il pubblico”. Inaugurato il Festival del Cinema Tedesco con Free Country…di Pina Ianiro ultima modifica: 2021-06-28T20:01:59+02:00 da Alessandro Lisci