Il Gay Village chiude la sua sedicesima edizione

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Al Gay Village una due giorni di grandi ospiti per chiudere in bellezza

Erano in seimila cuori sotto le stelle del Parco del Ninfeo, a salutare l’estate a tempo di musica nella notte conclusiva di sabato 9 settembre, quando il Gay Village ha suonato le sue ultime note estive di fronte ad un pubblico che non ha mai perso il tempo, con le mani al cielo e la testa per aria, sognando già la stagione che verrà.

Una media di duemila cinquecento persone ogni notte hanno ballato, sorriso, vissuto l’estate nel segno dell’arcobaleno, incastonando il villaggio dell’Eur tra le prime manifestazioni romane, soprattutto per il programma di quarantaquattro date, pregno di grandi nomi culminati nell’ultima due giorni che ha visto protagonisti venerdì 8 settembre, Maria Grazia Cucinotta, impegnata nel lancio dell’ultimo album di inediti “Armstrong”, della indimenticabile Giuni Russo come protagonista del video clip promo “Non voglio andare via”, per la regia del giovane Carlo Fenizi, presente insieme al press agent Angelo Perrone. Senza interruzione è salita sul palco l’attrice Diana del Bufalo, dalla comicità naturale e travolgente, a breve al cinema con Matrimonio Italiano, di cui ha parlato insieme al regista Alessandro Genovesi e a Francesca Vecchioni di Diversity Lab, consulente alla sceneggiatura: “Matrimonio Italiano è un’opera che racconta in modo leggero tematiche importanti come quelle dell’accettazione della propria identità, raccontando con ironia gli stereotipi e i pregiudizi che accompagnano il percorso delle unioni civili senza cadere nelle macchiette in modo innovativo e coraggioso”.

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Nella serata di sabato è stata la volta del grande Luca Zingaretti, accompagnato dalla sorella Angela e accolto sul palco da Pino Strabioli e Imma Battaglia, che lo hanno interrogato su quanto è difficile essere liberi di scegliere un soggetto difficile o una parte scomoda, mentre si gode di grande popolarità come a lui accade. “Con una crisi economica che morde ai polpacci, con una società che sta creando solo incertezze, è rivoluzionario parlare d’amore e con i miei spettacoli teatrali ho voluto fare sempre questo. La popolarità del Commissario Montalbano è ingombrante ma anche un grande strumento per potermi permettere scelte artistiche difficile e a volte criticate. Ma cosa c’è di più bello che lanciare una sfida con se stessi e vincerla? – dice acclamato dal pubblico l’attore romano – “Sono felice di stare in un luogo che rappresenta la libertà e il coraggio di parlare senza dover dare i resti a nessuno”.

Infine i Planet Funk, ospiti con un concerto che ha chiuso il loro tour proprio sul palco rainbow e che ha visto partecipi millecinquecento adepti della musica elettronica made in italy, giunti in massa per non perdersi Alex Neri, Dan Black e tutta la planet family. Subito dopo il concerto è toccato a Imma Battaglia dare il benvenuto a nome anche dei suoi colleghi sognatori Mauro Basso, Paola Dee e Annachiara Marignoli, ad una platea gremita e desiderosa di un’overdose di musica e divertimento. “Sono felice di avere ancora una volta vinto una grande scommessa e di essere qui a ringraziare questa immensa folla e tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione di un sogno che si chiama Gay Village” – dice commossa Imma – “E sono ancor più soddisfatta delle scelte artistiche che hanno visto punte di diamante come il dj set di Steve Aoki o il divertentissimo Schiuma Party, e di aver accolto in armonia con Pino Strabioli, personaggi del calibro di Arturo Brachetti, Barbara D’Urso, Veronica Pivetti, Patty Pravo, Orietta Berti, Vladimir Luxuria, Luca Zingaretti e tanti altri ancora. In una città difficile, il cui degrado culturale e sociale è sotto gli occhi di tutti, continuare ad organizzare una manifestazione così impegnativa economicamente e tecnicamente, rinnovandola ogni anno con creatività ha per me il significato di una rivoluzione culturale che si rinnova di stagione in stagione. I nostri sogni di uguaglianza e libertà escono dai cassetti e diventano realtà per tutti”.

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Poco dopo la mezzanotte la voce del villaggio Kristine VonTrois, ha aperto le danze insieme al corpo di ballo e alle drag queen KastaDiva Queen, She Male e Silvana della Magliana, con cui si è ballato fino all’alba, sui mash-up di Paola Dee e Brezet in pop e Gaia Logan, Charlsgold e Mattia Matthew in house/EDM.

Sul palco a sorpresa, anche una scatenata ottantatreenne nonna Mirella, amuleto della kermesse, anche quest’anno ha accompagnato il giovane nipote per l’ultimo ballo di stagione sotto il cielo arcobaleno.

Nel privè arcobaleno sold out, ballano e brindano senza sosta Giacomo Urtis, l’intero cast della serie televisiva Le tre rose di Eva, un instancabile Gianni Sperti, il pugile Guido Vianello e il nuotatore Alex Di Giorgio. Direttamente da Napoli arriva a sorpresa Eva Grimaldi che alle 4 del mattino decreta ufficialmente la chiusura del Gay Village e raggiunge raggiante la sua Imma.

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La Redazione

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Il Gay Village chiude la sua sedicesima edizione ultima modifica: 2017-09-12T10:01:17+02:00 da Flavio