Che Roma non sia una città come le altre lo sanno tutti, sarebbe come dire di aver scoperto l’acqua calda, ma dire che Roma, a differenza delle altre metropoli, non impari nulla dai proprio errori, invece è veritiero. Da mesi ormai non si parla altro che delle buche di Roma, un fenomeno diventato praticamente mondiale, che l’Urbe ha sempre avuto, ma che nessuno è stato in grado di risolvere. C’è chi addirittura aveva consigliato, nella scorsa campagna elettorale, una task force appositamente dedicata a questa emergenza, ma evidentemente questa proposta ai romani non ha fatto breccia più di tanto nelle loro intenzione di voto. La vicenda delle buche ormai ha assunto dei contorni allegorici, con gente che pianta delle piantine al loro interno, o che non appena queste si riempiono con la pioggia simulano di pescare come se fossero a lago, una caratteristica tipica dei romani che sanno fare ironia su ogni cosa.
Ma quello che in questi giorni ci chiediamo vivendo la città quotidianamente è: Sono realmente le buche il primo problema di Roma? Ognuno è libero di scegliere la risposta che meglio crede, noi pensiamo che le buche stradali siano solo in riflesso di come Roma viene gestita da anni e su come i cittadini non sempre siano i suoi migliori amici. A Roma basta un niente per rendere un topolino un elefante, e questo i politici ed i giornalisti lo sanno benissimo. Crediamo sia importante sottolineare come Roma, dalle buche all’immondizia, senza dimenticare il mitologico traffico, appaia come una città autogestita, di cui la gente ama il suo antico blasone e si rifà gli occhi attraverso i monumenti sparsi in giro per la città, di cui non ci prendiamo cura come dovremmo, e che spesso finiscono per essere mutilati o deturpati dal primo imbranato non dotato di neuroni. Le buche, quindi, sono nulla rispetto a quello che è il caos che regna all’interno della capitale d’Italia, che sembra distante anni luce dalle altre capitali Europee, dove per esempio le persone utilizzano i mezzi pubblici per vivere il quotidiano senza problemi, mentre qui esultiamo se i lavoratori del trasposto pubblico non scioperano il venerdì, paralizzando la Capitale nel giorno di maggior spostamento urbano ed extraurbano.
Le domande che tutti noi dobbiamo porci sono: Ad oggi, cos’è Roma? Cosa sono i romani? Per il momento l’unica risposta che troviamo è che questa città ed i suoi cittadini altro non sono che un pallido è sbiadito ricordo di quello che hanno rappresentato in passato nel mondo, e che a parte lamentarsi, e fare ironia sui problemi, molte volte preferiscono evitarli girandosi dall’altra parte facendo finta di niente, perché sappiamo tutti che è più facile puntare il dito ed accusare qualcuno, che farsi carico delle proprie responsabilità.
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La Redazione
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