FCA: UN DOVEROSO TRIBUTO A MARCHIONNE

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Sergio Marchionne

FCA: UN DOVEROSO TRIBUTO A MARCHIONNE

Vi ricordate quando Marchionne nel 2004, da perfetto sconosciuto, venne nominato CEO di Fiat, quando l’azienda stava per fallire?

Bene quest’uomo è riuscito in un autentico miracolo manageriale, ha salvato la Fiat, l’ha unita alla Chrysler e ne ha fatto un gruppo vincente e competitivo.

Archiviati modelli di auto fallimentari come Arna, Tempra e Duna, è riuscito laddove nessuno ci avrebbe mai riuscito.

Marchionne ha negoziato la vendita dell’opzione put a General Motors per 1,5 miliardi di euro, ha promosso un benchmarking spinto in ogni ambito aziendale rispetto alla concorrenza, ha sburocratizzato l’azienda e ha licenziato decine di manager.

Quando ne ha avuto l’occasione, ha comprato la Chrysler e ha fatto lo stesso, inimicandosi spesso i sindacati.

In 14 anni, Sergio Marchionne ha decuplicato il valore dei titoli in borsa.

Oggi le vendite del gruppo sono trainate dal Marchio Jeep che sta avendo una crescita strabiliante.

Il peso dell’Italia sul fatturato è sceso al 10 %, preponderante è il mercato americano.

Restano grosse sfide da affrontare per FCA: l’elettrificazione dei motori, la guida autonoma e le economie di scala.

Forse saranno necessarie fusioni o alleanze con altri produttori, ma il gruppo oggi è in buona salute.

Tutti sono rimasti scioccati dalla vicenda umana di Marchionne: dalla scrivania alla tomba, senza preavviso.

Una cosa è certa se ne andato il miglior manager Italiano degli ultimi 20 anni, che non è riuscito a godersi neanche un centesimo della sua incredibile liquidazione.

Auguri al successore.

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analisi di Andrea Vedovati

FCA: UN DOVEROSO TRIBUTO A MARCHIONNE ultima modifica: 2018-08-29T14:09:00+02:00 da Antonietta Di Vizia