A 5 anni di distanza da Gravity torna Alfonso Cuaron con un intimista ritratto familiare che e’ tutto un elogio della donna dopo un a bandi o un dolore.
A Venezia con la sua, Roma, con tanto di lessico familiare di un nucleo messicano tutto al femminile. Ed e’ la donna la vera protagonista al positivo di questo film( dalla domestica alla nonna alla ginecologa) laddove la figura maschile o vile o vigliacca o superficiale ne esce davvero malconcia. trasferitosi in una Roma, quartiere piccolo borgerse di Città del Messico, anni ’70 In una periferia dai contorni molto netti e riconoscibili.
Un impianto perfetto: sceneggiatura senza cedimenti, colpi di scena, occhio del regista sempre presente con una cura manierata per il dettaglio degno di in pubblicitario, recitazione fluida.