Sergio Bortoli, una vita dedicata all’arte, prima come professore all’istituto statale d’arte di Roma dal 1952 e dal 1956 all’accademia delle belle arti, poi come artista internazionale tra il 57 e il 1973 tra Italia e Francia. Un artigiano dell’arte declinata in tante forme dalla pittura alla scultura passando per architettura e design. Allievo di Leoncillo Leonardi e Ugo Marinangeli due artisti che hanno fatto la storia del arte italiana del secondo millennio, da loro ha imparato a modellare il metallo, il legno e la ceramica. Molto moderne e dall’impronta geometrica le sue sculture in metallo realizzate negli anni ’70, che oggi a tanti anni di distanza sono ancora di forte impatto e di grande design.
A Sergio Bortoli, oggi ancora un talentuoso 86 enne , abbiamo chiesto: Da dove prende spunto per le sue creazioni?
“Dalla curiosità…un artista deve essere curioso e sperimentare sempre, tirare fuori delle forme dall’argilla mi piace molto, poi si realizza lo stampo in gesso e si produce, oppure per le sculture in metallo procedo con bozzetti che realizzo in tre dimensioni, sono tratti grafici ispirati dalle forme in architettura altra mia vera passione”.
Le sue sculture dalle forme molto moderne come sono state realizzate?
“Scelgo metalli da un millimetro e li lavoro con le mani, li piego e li plasmo seguendo il bozzetto da me realizzato in precedenza, uso spesso anticorodal più duro dell’alluminio, uso metalli da più di 40 anni per me è facile farlo”.
Se dovesse catalogare la sua arte come si definirebbe?
“Non sono un figurativo, pero la provenienza è quella, da ragazzo ho studiato con Alfio Mongelli, Ettorre è stato il nostro insegnante all’istituto statale d’arte, per me una vera felicità poter studiare con questi importanti maestri dell’arte contemporanea italiana”.
Con cosa preferisce creare, con quale materiale?
“Non mi pongo il problema ogni materiale mi ispira forme diverse, con la creta mi trovo molto bene, ma ho lavorato molto anche il legno e il metallo più duri da plasmare ma altrettanto stimolanti per la mia creatività”.
Il suo un talento vero nel plasmare il metallo, riconosciuto ed apprezzato alla biennale dell’arte romana nel 1968, premiato a Corciano e Termoli e inserito tra gli artisti italiani di Francia nel 1973 in una mostra che ha lasciato un segno nella scultura contemporanea nella capitale Francese. Un periodo di nuovo creativo il 2020, che vedrà il maestro impegnato a breve in una sua mostra personale, per ripercorrere attraverso le sue creazioni la sua vita artistica, che ha lasciato un segno nell’arte contemporanea di questo paese.
