Confini

Il fascino del Tevere

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Lungotevere © Viviana Bertelli

La foto del giorno” di mercoledi 3 Marzo 2021 dal titolo “Confini” ci è stata inviata dalla nostra lettrice Viviana Bertelli.

Il commento di Pina Ianiro

Ci abituiamo a tutto, perfino alle cose belle, dopo un po’ tendiamo a darle per scontate e non le notiamo più. Non accade per tutto e non accade per tutti, spero.

Il romano non si abitua alla bellezza del Lungotevere. Meta di passeggiate a piedi o in bicicletta, in qualsiasi periodo dell’anno e a qualsiasi ora, Lungotevere sa regalare suggestivi scenari che riconciliano con se stessi, il tempo e la vita a meno che qualcosa non si imponga con prepotenza all’attenzione, tanto da distoglierci dall’incanto, distruggere la nuvoletta e riportarci a terra bruscamente, inchiodandoci in pensieri più densi e stratiformi, pensieri che somigliano al Tevere in questo scatto. Quella che dovrebbe essere acqua appare una superficie spessa e solida, sembra ardesia; mi ha ricordato la lavagna accanto alla finestra al liceo.

Si perde la prospettiva in questo scatto che riesce a imporci una monodimensione scandita solo dai confini: acqua/terra, ombra/luce. Nella sua immobile staticità plumbea, questa immagine urla. La mente si perde esattamente nei confini messi in evidenza, quattro tasselli di una scacchiera, due pedine e troppo confine in un non confine.

Zygmunt Bauman scriveva:

Il confine protegge (o almeno così si spera o si crede) dall’inatteso e dall’imprevedibile: dalle situazioni che ci spaventerebbero, ci paralizzerebbero e ci renderebbero incapaci di agire. Più i confini sono visibili e i segni di demarcazione sono chiari, più sono «ordinati» lo spazio e il tempo all’interno dei quali ci muoviamo. I confini danno sicurezza. Ci permettono di sapere come, dove e quando muoverci. Ci consentono di agire con fiducia. Per avere questo ruolo, per imporre ordine al caos, rendere il mondo comprensibile e vivibile, i confini devono essere concretamente tracciati”.

Viviana Bertelli, autrice di questo scatto, pare chiedere “da che parte stai?”.

Per rispondere alla sua domanda bisogna capire relativamente a cosa vuole farci prendere una posizione o decisione che dir si voglia. Ognuno di noi sa quali sono i confini che fatica a superare, spesso pur di restare in ciò che consideriamo confort zone, preferiamo stazionare in zone d’ombra, spazi chiusi senza prospettiva di evoluzione. Le decisioni sono salti nel vuoto senza garanzia del risultato, sono tagli, segnano, demarcano, nessuno decide per noi e il rischio di commettere errori spaventa eppure è l’unico modo per liberarsi dai confini. Fermi per sempre non si può restare.

L’umano arriva dove arriva l’amore; non ha confini se non quelli che gli diamo” Italo Calvino.

Pina Ianiro ©

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Lungotevere © Viviana Bertelli

La foto del giorno è la rubrica di Alessandro Lisci su   www.Romaoggi.eu .  Invia la tua foto del giorno con un commento al whatsapp 3316379346 oppure alla seguente mail: alessandrolisci@yahoo.it.

Pina Ianiro  nasce a Caserta, laureata in Sociologia. Vive a Roma e lavora come editor anche se preferisce definirsi “curatrice di manoscritti” e porta avanti la sua passione per la letteratura e l’arte. Ha pubblicato i romanzi:“Il cubo bianco” (Giulio Perrone LAB), “Quanto ci mette la neve a cadere” (L’Erudita) e una raccolta monografica di racconti e poesie “Amore: maneggiare con prudenza” (L’Erudita). Oltre che autrice è ghostwriter. Gestisce il blog pinaianiro.blogspot.com.

Confini ultima modifica: 2021-03-03T08:07:39+01:00 da Alessandro Lisci