Domenica 3 ottobre – Si è svolto l’omaggio al padre del fotogiornalismo italiano con lancio di 50 colombi viaggiatori dall’anfiteatro di Castel San Pietro Romano, il borgo più bello del Lazio. Set magico di Pane, amore e fantasia.
Dallo spettacolare anfiteatro all’aperto di Castel San Pietro Romano – la cui vista aerea si protende sulla vallata di Roma fino ad abbracciare il mare – alle 16.30 hanno spiaccato il volo una nutrita flotta di colombi viaggiatori. Escamotage con cui Adolfo Porry-Pastorel, padre dei fotoreporter italiani, inviava i negativi e batteva la concorrenza.
Proprio mentre Roma celebra il fotografo a Palazzo Braschi con la prima grande personale a lui dedicata, organizzata dall’Istituto Luce e dal Museo di Roma intitolata “Adolfo Porry-Pastorel – L’altro sguardo, nascita del fotogiornalismo in Italia”, Castel San Pietro Romano omaggia il genio del fotogiornalismo che scelse proprio questo borgo a cinquanta chilometri da Roma come luogo del cuore e che ne fu sindaco illuminato dal 1952 fino alla sua scomparsa, avvenuta nella capitale nel 1960.
Al lancio dei colombi viaggiatori – della Colombofila Viaggiatori Castellani di Antonio De Nardis – ha seguito, sempre nell’anfiteatro, una conferenza che ha ripercorso le gesta dell’artista, a cui hanno partecipato la giornalista e scrittrice Vania Colasanti, legata familiarmente al maestro, autrice del libro “Scatto Matto, la stravagante vita di Adolfo Porry-Pastorel” edito da Marsilio che svela i retroscena di un uomo che ha cambiato il modo di raccontare e di illustrare la notizia, annunciando anche l’imminente progetto di un docu film.
All’incontro hanno partecipato Gianpaolo Nardi, sindaco di Castel San Pietro Romano (tra le tante attività innovative ha ideato e realizzato l’anfiteatro), Maria Rosicarelli, assessore alla Cultura e Roberta Iacono, direttore del Museo Diffuso, dove è stato poi possibile andare ad ammirare le suggestive immagini del fotoreporter a cui sono dedicate alcune sale. All’incontro è intervenuto anche il prof. Enrico Menduni, curatore della mostra romana e la dott.ssa Maria Gabriella Macchiarulo, Archivio Storico Luce/Cinecittà. Quest’ultimo, gli Archivi Farabola e l’Archivio Vania Colasanti mettono insieme una pagina di vita e di arte del più geniale dei fotoreporter. Classe 1888, ha immortalato oltre mezzo secolo di storia italiana: dallo scatto dell’arresto di Mussolini nel 1915, al reportage su Matteotti, ai retroscena della politica e della cronaca nazionale, ritratti sempre attraverso “un altro sguardo”.
Fu Porry-Pastorel sindaco a suggerire nel 1953 il paese a Luigi Comencini e a Vittorio De Sica, come set del film con Gina Lollobrigida. E a Castel San Pietro Romano arriva il grande Cinema. Arriva la magia di Pane, amore e fantasia.
Redazione ed editing fotografico di Alessandro Lisci – Target Lab
Fotografie di Alessandro Lisci e Claudio Polvanesi – Target Lab