Amazônia. Al Maxxi tra attivismo fotografico e impegno ecologista! ..di Fabiana Cambiaso, Foto di Alessandro Lisci

La grande fotografia al maxxi di roma

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MAXXI, Amazônia di Sebastiao Salgado foto © Alessandro Lisci

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Amazônia. Al Maxxi tra attivismo fotografico e impegno ecologista.

Unica tappa italiana di un tour internazionale, al Maxxi di Roma, la mostra Amazônia di Sebastião Salgado riporta all’attenzione le istanze dello Youth4Climate e di COP26, col fine di scuotere le coscienze e ricordare come la Terra sia una risorsa tanto preziosa quanto fragile.

Un viaggio nel viaggio, a metà strada tra etnologia ed ecologia: così si presenta la mostra “Amazônia” curata da Lélia Wanick Salgadoe visitabile fino al 13 febbraio 2022. Circa 200 scatti di attivismo fotografico, che attraverso l’occhio di Sebastião Salgado ci svelano un mondo lontano e fiero, ma spesso dimenticato. Queste foto sono nate perché ero convinto di essere in paradiso, e avevo il dovere di testimoniare tutta quella bellezza“. È l’amore nei confronti di una terra considerata sacra, un Eden da proteggere e da celebrare a muovere gli intenti della curatrice e del fotografo sulla foresta che è anche un patrimonio naturale inestimabile e da cui dipende l’intera esistenza del nostro pianeta. Il 25% del territorio amazzone è protetto dalla costituzione – risultato di una lotta di antropologi, sociologi e studiosi – e un altro 25% è sotto la protezione dell’Istituto per l’Ambiente”, spiega Salgado, che accostandosi alla natura si è anche riavvicinato alla fotografia dopo anni da fotogiornalista. L’Amazzonia genera pioggia, raffredda la terra, assorbe gas serra e custodisce il dieci per cento della biodiversità animale. Tuttavia negli ultimi anni la deforestazione ha raggiunto livelli record in Brasile, segnando nel 2019 un aumento di quasi il 10% rispetto all’anno precedente. Le attività umane intensive interferiscono con i cicli naturali e logorano interi ecosistemi raggiungendo un punto di non ritorno. Basti pensare che la foresta pluviale amazzonica ha iniziato essa stessa a contribuire al riscaldamento globale. “Amazônia” è allora un grido di allarme, affinché lo sviluppo non sia sinonimo di distruzione, ma venga rivisto in un’ottica di preservazione delle bellezze naturali.

L’obiettivo era tirare fuori la potenza di questi luoghi. Volevo che gli spettatori entrassero fisicamente nella foresta, incontrassero le comunità, fondendosi insieme. Volevo portare le persone nelle loro case, tra le montagne, nella foresta, nei fiumi e suoni dell’Amazzonia. Volevo che tutto fosse vivo e che si delineasse una sorta di viaggio di esplorazione per il visitatore».

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MAXXI, Amazônia di Sebastiao Salgado foto © Alessandro Lisci

Le oltre 200 foto propongono un’immersione totale nell’habitat amazzonico, poste a diverse altezze in diversi formati e scattate in sette anni di lavoro (48 i reportage realizzati) – e compongono la mostra che si sviluppa in spazi che ricordano le ocas, le tipiche abitazioni indigene, evocando in tal modo i piccoli e isolati insediamenti umani nel cuore della giungla. Un allestimento già encomiabile di suo dove al nero del buio, si alternano il grigio delle pareti e l’ocra rossa di quelle ‘capanne’. Se da un lato ci viene mostrato il paesaggio boschivo – con immagini che scorrono accompagnate dal suono del poema sinfonico Erosao (Origem do Rio Amazonas) di Heitor Villa Lobos – dall’altro ci sono i ritratti di uomini e di donne indigeni con sottofondo la musica del musicista brasiliano Rodolfo Stroeter che si aggiunge a quella di Jean-Michel Jarre ispirata ai suoni autentici della foresta, al fruscio degli alberi, ai versi degli animali, al canto degli uccelli e al fragore dell’acqua che cade a picco dalle montagne, vera e propria colonna sonora di questa mostra.

Per quanto inverosimile possa sembrare poter pensare di riprodurre le sensazioni che si provano quando ci si trova nella foresta pluviale, l’alone di magia realizzato negli spazi del MAXXI è tale da generare un’immersione fortemente evocativa. L’uso della bicromia genera un racconto epico della natura, in cui le direttrici di spazio e tempo si confondono. Nello scatto di un attimo coesistono millenni di ere geologiche in rapporto agli uomini e alle specie animali, dando origine a un presente che supera la distanza longitudinale per avvicinare la magnificenza di un mondo incontaminato all’incoscienza dell’uomo metropolitano.

Si possono ammirare panoramiche e visioni dall’alto, una fitta vegetazione tropicale interrotta dalle linee sinuose dei corsi d’acqua, i preziosissimi “fiumi volanti” che rendono la foresta amazzonica l’unico luogo al mondo la cui umidità aerea non dipende dall’evaporazione degli oceani, ed ancora, la rappresentazione della forza delle piogge e le incantevoli forme degli isolotti sulle acque del Rio Negro. Accanto alle visioni paesaggistiche ci sono gli abitanti, le persone di questi habitat. Ritratti di diverse e antiche popolazioni indigene, che solo un fotografo attento e scrupoloso nello stabilire relazioni empatiche con i soggetti sa ottenere.

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MAXXI, Amazônia di Sebastiao Salgado foto © Alessandro Lisci


Alla potenza emotiva, alla nitidezza estetica e alla cura del dettaglio del fotografo, si unisce così l’impegno di un’istituzione museale per «un’iconografia da salvare». Per questo “
Amazônia” per tutta la sua durata, sarà animata da conferenze, scambi e da un ricco programma di incontri per approfondire questi temi, in concomitanza, tra l’altro, con gli appuntamenti italiani per la lotta alla crisi climatica, lo Youth4Climate e la Pre-Cop26.

Sebastião Salgado insegna che con la fotografia possiamo capire il mondo, percorrerlo, comprendere i suoi drammi profondi e la sua bellezza incontaminata; la sua forza come le sue fragilità da difendere. Seguendo il filo delle immagini, magistralmente disposte nello spazio, impariamo a conoscere il cuore verde e prezioso del nostro pianeta e a capire come dobbiamo preservarlo. Con Amazônia Salgado rinnova la tradizione della grande fotografia di impianto umanista che, tra documentazione e interpretazione, ci mostra come le immagini diventano testimonianza di ciò che resta e monito alla riflessione per non farlo scomparire.

© FABIANA CAMBIASO

Redazione ed editing fotografico di Alessandro Lisci – TArget Lab Ets

 

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MAXXI, Amazônia di Sebastiao Salgado foto © Alessandro Lisci

 

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MAXXI, Amazônia di Sebastiao Salgado foto © Alessandro Lisci

 

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MAXXI, Amazônia di Sebastiao Salgado foto © Alessandro Lisci

 

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MAXXI, Amazônia di Sebastiao Salgado foto © Alessandro Lisci

 

Amazônia. Al Maxxi tra attivismo fotografico e impegno ecologista! ..di Fabiana Cambiaso, Foto di Alessandro Lisci ultima modifica: 2021-11-01T07:06:57+01:00 da Alessandro Lisci