
Giovedì 3 luglio, Grosseto, periferia nord. Spiego a mio figlio che, nel tempo, gli impianti GPL nei dintorni, e fortunatamente per l’ecologia, si sono moltiplicati rispetto a quando venni qui la prima nel ’95, fresco di patente e desideroso di fare un primo assaggio di autostrada in vista di un viaggio estivo nell’Europa del Nord; facendogli poi notare che debbono, tali impianti, essere collocati al di fuori dei centri urbani, per una questione di sicurezza, “Ma a mia memoria non ho mai sentito notizia di qualcosa di grave, sono sicuri”.
Venerdì 4 luglio, ore 8.00 del mattino. Roma, quartiere Città Giardino, Montesacro. Giornata di pieno sole, in attesa del fine settimana da dedicare al mare, spensieratamente. Roberta avverte una specie di tonfo sordo, forte e secco; la sua attenzione ne viene catturata pensando a qualcosa di anomalo. Poco dopo osserva con stupore ,dalla finestra a giorno della sua cucina, una nuvola di fumo altissima che si dilata sempre più, sa solo che il pericolo è lontano…a meno che quel nerofumo, che nel frattempo sta saturando l’area limitrofa alla stazione di servizio GPL esplosa in via dei Gordiani, non arrivi fino a lei…è un perito chimico e sa bene che danni può fare alla salute un fumo cosi nero e denso.
Subito Roberta consulta internet per capire cosa sia accaduto, valutare il pericolo, e quindi mi scrive su whats app rispondendo ad un mio messaggio di buongiorno : “Io sto bene, ma stamattina abbiamo sentito una forte esplosione. Pare sia esplosa una pompa di benzina a Villa De Sanctis ..comunque qua a Città Giardino stanno dando fuoco a tutte le aree verdi, almeno due roghi al giorno, pure nell’arera dei nostri cani! Alessandro ma i giornalisti che fanno!!”

Policlinico Umberto I, ore 8.00 dello stesso giorno. Stunned67 avverte un forte tonfo sordo, attutito dalle imposte del reparto dove lavora, pensando che sia caduto qualcosa di veramente pesante da un’impalcatura di uno dei tanti cantieri edili nelle vicinanze; per poi ricredersi poco dopo quando i colleghi notano un’ alta colonna di fumo nero, in lontananza! “Ma cosa è successo” pensa tra se e se senza ancora collegare le due cose. Finche nella chat del quartiere dove vive ( n.d.r. Tor Pignattara), dopo i primi dieci minuti di stasi e sbigottimento, inizia ad assistere ad una valanga di messaggi ed emoticon, dai quali traspare, con notizie frammentarie, parziali, talvolta contradditorie, che sia accaduto qualcosa di grave in zona “e’ esplosa la pompa di benzina in via dei Gordiani, ci sono morti e feriti, pare!”. La stazione di servizio si trova proprio di fronte il parco di Villa De Sanctis, accanto alla scuola dell’infanzia Romolo Balzani, per fortuna chiusa appena il 30 giugno e quindi senza bambini all’interno, che sarebbero stati colpiti dalle schegge dei vetri andati in frantumi per l’onda d’urto dell’esplosione, aggravando così quel bilancio iniziale di circa 40-50 feriti tra cui tre seriamente ustionati; forse e quasi sicuramente con esito infausto..
Purtroppo Claudio Ercoli, ispettore e dipendente della stazione di servizio, che conoscevo di vista essendo un cliente della stazione di servizio, e ricoverato da giorni all’ospedale Sant’Eugenio non ce l’ha fatta. Ercoli aveva riportato ustioni sul 55% del corpo. Poteva andare peggio, mi dispiace dirlo, per non sminuire la perdita e il valore di una sola vita umana, l’ennesima avvenuta sul posto di lavoro, come ormai giornalmente accade nell’indifferenza delle istituzioni che sanno fare solo proclami, ma che non mettono le forze in campo, che esistono già e contrastare questo triste fenomeno.
Sempre ore 8,00 di venerdì 4 Luglio, Tor Pignattara questa volta, sempre più vicini al luogo del disastro. Livia avverte il forte boato dell’esplosione, avvenuta a più o meno un chilometro di distanza in linea d’aria. I vetri della sua abitazione tremano “…Sarà esplosa una caldaia del palazzo di fronte, ho pensato ingenuamente!” Ma dalla strada giunge un vociare indefinito, sempre più chiaro e scandito con lo scorrere dei minuti, da parte dei vecchietti del quartiere che, con il loro passaparola, anticipano le chat di quartiere e degli amici “E’ esplosa la pompa di benzina a villa gordiani!”, mentre iniziano a ondeggiare nell’aria frammenti, più o meno consistenti, di residui neri della combustione…”il nero-fumo, fuliggine”, densa del suo carico mortale fatto di sostanze cancerogene che fortunatamente Livia, gli abitanti del quartiere non respirano, protetti da un vento sopraggiunto fortunosamente allontanando il pulviscolo mortale prima che si depositi su persone e cose, determinando, nel tempo, una seconda strage, silente ma inesorabile.
Qualche anziano del quartiere non può fare a meno di riportare la propria memoria alle bombe che devastarono San Lorenzo, la Casilina, lo snodo ferroviario del Tuscolano, durante i bombardamenti americani del 1943, in una Roma occupata dai nazifascisti; compiendo stragi gratuite di civili residenti nei pressi dei cosiddetti “obiettivi sensibili”. Bruno va oltre: “Ho rivissuto l’incubo di quei mesi che hanno segnato la mia infanzia, dove non ho perso dei familiari, ma degli amichetti di 9 anni come me. Pensavo di aver rimosso questo ricordo che per anni ha sconvolto le mie notti, i miei sogni ricordando la gimcana che compivo ogni volta, uscendo dalla fungaia sulla Casilina adibita a rifugio antiaereo, in mezzo la moltitudine di morti riversi sulle scale, loro non ce l’avevano fatta, io si! Mi sono sempre sentito in colpa, e non posso pensare a quanto accade oggi nel mondo, la storia non ci ha insegnato niente, ri-stu-dia-te-la!
Non sappiamo con precisione cosa sia accaduto. Le indagini sono in corso, ma verranno appurate le responsabilità. Questo è certo ma non sicuro!
Ore 12.00 inizia la sequela di “Mauro, Cristina, Alessandra, Franca, Giovanni, hanno detto di stare bene a Roma” per rassicurare gli amici di facebook, restituendo una visione distorta della dimensione dei fatti, ma del resto lecita. Nulla era mai accaduto di simile a Roma e sappiamo che di voce in voce un sassolino può diventare una frana!
Di certo nasce un interrogativo lecito, assistendo alle numerose potreste, inscenate dai genitori della scuola d’infanzia Romolo Balzani che non vogliono che quanto accaduto si ripeta, per il bene di tutti: “ma un impianto GPL poteva esistere accanto un centro infanzia, una parco pubblico e delle abitazioni?”
Di sicuro abbiamo dei fiori che ricordano il povero Claudio Ercoli, cui va il nostro primo pensiero, e la consapevolezza che si è evitata una strage, ma solo per puro caso.
13 luglio 2025 Alessandro Lisci – Target Lab Ets










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