Al Teatro dell’Opera in scena Rossini con il Barbiere di Siviglia

Il Bicentenario di Gioacchino Rossini, celebrato al Teatro dell'Opera di Roma

Al Teatro dell’Opera di Roma in scena Gioacchino Rossini

Il Teatro dell’Opera di Roma celebra, con un nuovo allestimento, il bicentenario del “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini che fu rappresentato la prima volta proprio a Roma al Teatro Argentina il 20 febbraio del 1816 e da allora è diventata l’opera più famosa del maestro di Pesaro ed uno dei massimi capolavori dell’opera di tutti i tempi. Il progetto del Teatro dell’Opera di Roma, nella ricorrenza di questo bicentenario rossiniano, comprende anche “Cenerentola”, la cui ultima rappresentazione è fissata per il prossimo 19 febbraio, “Figaro!” opera camion in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo in giro per le piazze di Roma e infine dal 16 luglio sarà riproposto di nuovo il “Barbiere di Siviglia” nella incomparabile scenografia delle Terme di Caracalla.
L’allestimento in corso al Teatro dell’Opera è firmato dal regista Davide Livermore che con rinnovata poliedrica maestria mette in scena con spirito rossiniano, allegro e spensierato, gli intrighi e gli intrecci amorosi che coinvolgono Figaro, Rosina, il Conte D’Almaviva, Don Bartolo e Don Basilio. Il regista firma anche le scene e le luci, mentre i costumi sono di Gianluca Falaschi, gli effetti magici sono di Alexander, i video di D-Work e la direzione d’orchestra è affidata al maestro abruzzese Donato Renzetti. Nell’ insieme al Teatro dell’Opera si assiste ad una brillante e fumettistica commedia contaminata dalle nuove tecnologie con installazioni video multimediali e situazioni circensi che destano anche alcune perplessità per chi è abituato alla più classica tradizione operistica. Ecco come il regista Livermore giustifica la sua poliedrica regia: “Fare un’opera è sempre un atto di memoria e la famiglia dell’Opera è quel gruppo di pazzi toccati dalla bellezza, animati dal desiderio di essere parte di un flusso storico.

Teatro dell'operaL’Opera non è solo memoria di un passato, ma l’Opera, essendo viva e vivissima, ci riporta ad una nostra contemporaneità profonda, ad una possibilità di essere contemporanei in maniera profonda con l’arte” .
Anche se a più di qualche purista la messinscena desta delle diffidenze, tuttavia il capolavoro di Rossini, con il ritmo costante dell’orchestra e la melodia del canto con le sue celebri arie come “Largo al factotum”, “La calunnia è un venticello”, “Una voce poco fa”, “A un dottor della mia sorte”, “Ah! Qual colpo inaspettato” e senza dimenticare la famosa ouverture, continua a distanza di duecento anni ad incantare per le sue atmosfere di limpida comicità che caratterizza tutta l’opera.
Il cast dei principali interpreti, che il Teatro dell’Opera di Roma, http://www.operaroma.it, ha selezionato per questo “Barbiere”, è ben amalgamato e tutti di un buon livello interpretativo, come il tenore Edgardo Rocha (Conte d’Almaviva), il basso Simone del Savio (Don Bartolo), il soprano Teresa Iervolino (Rosina), il baritono Florian Sempey (Figaro) e il basso Ildebrando D’Arcangelo (Don Basilio). Di gran livello interpretativo sia l’Orchestra che il Coro del Teatro dell’Opera di Roma. Prossime repliche del capolavoro rossiniano sono previste per il 16, 17, 18, 20 e 21 febbraio 2016.

articolo di Ottavio Di Renzo

 

Al Teatro dell’Opera in scena Rossini con il Barbiere di Siviglia ultima modifica: 2016-02-14T13:33:12+01:00 da Antonietta Di Vizia