“Decalogo” Comandamento I per riflettere a teatro sul tema della difesa della Vita
Dal 22 al 24 marzo è andato in scena al Teatro San Genesio “Decalogo” per la regia di Stefano Francesco Alleva, un progetto teatrale ampio ed ambizioso che ha la sua fonte d’ispirazione nell’ opera cinematografica del regista polacco Krzysztof Kieslowski. Il Decalogo, la legge delle leggi, ovvero la tavola dei dieci comandamenti, è il pilastro su cui si basa la nostra società, costituisce le linee guida valoriali di ciascun essere umano nella propria interiorità e individualità, ma anche regola i rapporti sociali e le relazioni tra un individuo e l’altro.
In scena in un atto unico dei talentuosi attori come Giorgio Borghetti, Ewa Spadlo, Carlo Maria Rossi, Giulia Rebecca Urso, accompagnati dalla voce solista di Giada Frasconi su musiche originali del Maestro Angelo Bruzzese. Un progetto ambizioso e ben realizzato, come si direbbe in inglese work in progress, visto che in scena in questa tre giorni romana a ridosso della Santa Pasqua, è andato solo il Primo Comandamento “Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio all’infuori di me”, che racchiude in se il delicato e complesso tema della difesa della Vita. Tema che suscita profonde riflessioni su altri argomenti cruciali, a esso collegati, che pervadono la società contemporanea come il concetto di “normalità” e di “perfezione”, quello della felicità, della dignità, della pienezza esistenziale.
Al regista e drammaturgo Stefano Francesco Alleva abbiamo chiesto:
Un progetto ambizioso quello di “Decalogo” di Kieslowski, come le è venuta l’idea di farne un progetto teatrale?
“Ho intuito un potenziale teatrale del progetto del grande maestro polacco, ma non mi sono accontentato di fare la trasposizione dai films e ho pensato a dei testi inediti e cosi con altri due autori, sono nati i primi cinque comandamenti presentati al Festival di Spoleto nel 2014. Abbiamo deciso di raccontare delle storie di vita realmente accadute, che portano a delle riflessioni profonde sui temi del comandamento che mettiamo in scena e sembra che il risultato sia buono”.
La scelta del teatro San Genesio a pochi metri dalla RAI è frutto di strategia o di altro?
“No, abbiamo scelto Roma e il San Genesio, http://www.teatrosangenesio.it, perchè volevamo vedere la reazione del pubblico della Capitale, e devo dire che l’interesse e la risposta è stata buona, tanti i commenti e le riflessioni interessanti emerse anche nel dibattito che realizziamo dopo lo spettacolo. In molti si sono detti colpiti e affascinati da come trattiamo le storie e si sono ripromessi di venire a vedere anche gli altri comandamenti che presto metteremo in scena. Quindi tirando le somme di questa tre giorni, noi siamo felici di aver incuriosito e stimolato il pubblico romano, spingendolo a delle riflessioni importanti su temi che toccano la vita di tutti noi”.
Articolo di Antonietta Di Vizia