Cosimo Cinieri “Il grande Inquisitore” al teatro Vascello a Roma

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Cosimo Cinieri approda sul palco del Teatro Vascello,http://www.teatrovascello.it/, per due serate da non perdere. Il 24 e 25 ottobre  Cosimo Cinieri, attore, drammaturgo e regista sarà il protagonista dello spettacolo “Il grande Inquisitore”, da “I fratelli Karamazov” di F. Dostoevskij, con la regia di Irma Immacolata Palazzo. Il gioco del Doppio, tema caro a Dostoevskij, è la chiave di volta attorno alla quale ruota lo spettacolo “Il grande Inquisitore”, dove la figura del Cristo diviene una mera proiezione di determinati aspetti della coscienza. Con Nicola Vicidomini, Roberta Laguardia, la partecipazione del Soprano Bibiana Carusi, l’orchestrazione e le tastiere di Domenico Virgili, la coreografia di Paola Maffioletti. E gli allievi della Scuola di Teatro Fondamenta.

Il grande inquisitore
Il grande inquisitore

Il testo e  la sua messinscena, consente molteplici riflessioni che riguardano la contemporaneità: morto Dio, o l’idea di Dio, che poi è la stessa cosa, davvero all’uomo è permesso tutto? E davvero l’uomo non sa reggere la libertà di scelta tra bene e male preferendo invece un destino servile, manovrato da padri-padroni (oggi, soprattutto il mercato e la TV) che, scelgono per lui, manovrandolo e manipolandolo in cambio di una fittizia tranquillità? Nel mondo della globalizzazione, il grande Inquisitore si nasconde appunto dietro il concetto impersonale di mercato, che, attraverso la pubblicità, influenza non solo gli acquisti ma anche gli stili di vita. Anche la religione, ci dice Dostoevskij, entra nel gioco, e viene strumentalizzata per contribuire a organizzare la società così come la pretende il Grande Inquisitore, lasciando gli uomini nella condizione di sudditi non permettendogli di diventare cittadini consapevoli, uomini. Dostoevskij elabora, con questo suo romanzo-testamento, la prima impietosa radiografia della crisi dell’uomo contemporaneo, lacerato da contraddizioni insanabili, che abita un contesto incerto e ormai senza punti di riferimento.

In scena un inizio cantato e coreografato, nell’evocazione del musical Jesus Crist Superstar e quindi, stilisticamente, richiamati a vivere il Doppio della figura del Cristo. Decisivo il ‘voto’ del popolo, impersonato dagli allievi della Scuola di Teatro Fondamenta, che, tra Cristo e il ladrone, sceglierà Barabba. Sui loro abiti bianchi (Cristo è l’umanità) proiettate  le varie stazioni di una Via Crucis fotografata nel 1981. Il video, proiettato sul fondale, che racconta di una Passione ‘giocata’ e vissuta nella periferia del Sud, nel quale Cosimo Cinieri truccato da Gesù portò una pesante croce per le strade. Commenti stupiti, ammirati, partecipi o increduli, della povera gente assiepata lungo il percorso: comari, vecchi sfaccendati, ragazzotti. Un documento della demenzialità diffusa esilarante e agghiacciante al contempo, un impasto di scioccaggine, superstizione, con frequenti i richiami al Gesù zeffirelliano.

In contrappunto, il canto del soprano Bibiana Carusi, che da Madonna Addolorata per quel Figlio destinato al Golgota, si fa silenzioso Cristo anch’essa, di fronte all’eloquio del sofista Inquisitore. Simmetrici, sul lato destro della scena, spettatori e poi commentatori dell’Inquisitore, i due fratelli Karamazov: Ivan (Nicola Vicidomini), autore del poemetto messo in scena, e Alioscia (Roberta Laguardia), altro Doppio del Cristo, qui a testimoniare in maniera più umana una variante della divina –fattasi umana- comprensione, nei confronti del fratello che finirà pazzo a causa delle sue idee.

Da non perdere!

 

Cosimo Cinieri “Il grande Inquisitore” al teatro Vascello a Roma ultima modifica: 2016-10-24T17:05:59+02:00 da Antonietta Di Vizia