Il Referendum sulla Costituzione del prossimo 4 dicembre è un appuntamento importante per la vita del Paese.
Questa campagna referendaria è stata una delle più accese degli ultimi anni, molto spesso il confronto tra le diverse posizione ha permesso di approfondire, conoscere e confrontarsi positivamente. Mai come in questi giorni le case, i circoli culturali, le parrocchie, le università, si sono aperti al dibattito tra le varie opzioni campo.
Tra coloro che hanno collaborato a scrivere il nuovo testo, anche il professore della Sapienza di Roma Stefano Ceccanti, http://www.bastaunsi.it.
Lo scorso 28 novembre 2016, il giornalista Pino Nazio, ha aperto la sua casa di Roma a un centinaio di amici che hanno incontrato il professor Ceccanti. E’ stato un confronto senza esclusione di colpi, che ha visto una attenta partecipazione di persone che voteranno Sì, altre decise a votare No e altre che non hanno ancora deciso se recarsi a votare al Referendum sulla Costituzione. Stefano Ceccanti ha spiegato le ragione della Riforma che nascono da due motivi principali. Il primo è di carattere storico, la Costituzione è stata scritta 70 anni fa principalmente da Comunisti e Democristiani che temevano l’uno il prevalere dell’altro. Quindi l’originaria Costituzione era piena di garanzie, controlli e doppioni burocratici, che oggi non hanno ragione di esistere. Il secondo è legato al modo di legiferare previsto dalla vecchia Costituzione che di fatto si risolve nel trovare continue –e vagamente democratiche- scappatoie per aggirare la lentezza delle istituzioni. Tra queste il ricorso ai decreti-legge e ai provvedimenti-mostro come i decreti-milleproroghe che servono solo a eliminare la discussione in Parlamento.
All’ incontro era presente anche il deputato Stella Bianchi che ha aggiunto un altro motivo alla necessità di riformare la Costituzione: era un impegno solenne preso da Berlusconi e dal Pd nel momento in cui è stato rieletto Napolitano. Il Presidente accettò la rielezione, ma a condizione che questa legislatura servisse a fare le riforme. Ceccanti si è soffermato sul sistema ideato nella Nuova Costituzione per far funzionale meglio le istituzioni, riducendo i costi della politica. Un Nuovo Senato in grado di attenuare il costante conflitto tra Stato e Regioni, la netta distinzione della funzioni tra le due Camere, l’assoluta assenza di provvedimenti nella Nuova Costituzione in grado di rafforzare il Governo. Molte le domande dei presenti, soprattutto sul tema dei diritti dei cittadini. Le risposte dei relatori sono state chiarificatorie: la Nuova Costituzione aumenta i diritti dei cittadini, non li diminuisce. Infatti in tema di Referendum abrogativo e di proposte di legge di iniziativa popolare si fa un grosso passo in avanti perché restano intatte le possibilità previste nella Vecchia Costituzione, però nella Nuova Costituzione c’è un bonus. Con un numero maggiore di firme sarà possibile abbassare il quorum del Referendum e avere la certezza della discussione in aula delle leggi di iniziativa popolare.
Il 4 dicembre 2016, è alle porte e tra poco sapremo se tutti gli Italiani chiamati a decidere del loro futuro nel Referendum avranno scelto di cambiare, di passare da una Vecchia a una Nuova Costituzione.
Redazione
Referendum: la riforma spiegata da chi l’ha scritta incontro con Ceccanti
ultima modifica: 2016-11-30T17:04:02+01:00
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