In quel tempo in cui vivemmo l’epoca del CoronaVirus-COVID19

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Corana Virus COVID-19

Con tristezza penso alle persone che hanno perso i loro cari, a causa di questo Virus, senza potergli tenere la mano, senza potergli dare un ultimo abbraccio, senza potergli fare un degno funerale.

Penso ai miei figli ed alle generazioni dei loro coetanei, che per la prima volta nella loro vita stanno sperimentando un’esperienza apocalittica, quasi bellica, le restrizioni, il coprifuoco, in un’atmosfera surreale, appena iniziata.

Tuttavia, penso anche che questo periodo particolare, che diventerà l’epoca del CoronaVirus COVID19, possa essere una opportunità per la crescita di noi tutti.

Forse il Padreterno, forse Madre Natura, forse il Destino stanno tentando di darci un messaggio, di rimettere in equilibrio le cose in quest’epoca in cui avevamo perso i fondamentali, in cui sino a tre mesi fa ci lamentavamo per come tutto fosse cambiato in peggio.

Nel tempo dei “social”, in cui sembravamo ormai abituati a vivere virtualmente le relazioni, la comunicazione, l’informazione, questo CoronaVirus, che ci impone le distanze, ci vieta gli abbracci, i baci e le strette di mano, ci farà venire nostalgia del contatto fisico, del vedersi, di stare insieme realmente e non virtualmente.

Quante volte abbiamo sognato di poter stare di più con i nostri figli, senza essere sopraffatti dalla esigenza di lavorare, di poter riscoprire i rapporti antichi, il gusto di poter scrivere o leggere qualcosa che non fosse per lavoro? E quante volte abbiamo pensato a come quest’epoca fosse sopraffatta dal Dio Denaro, dal consumismo, dalla produttività, dall’annientamento dell’individuo, delle tradizioni?

Questo virus ci ha sbattuti a casa a riflettere: ci ha donato del tempo, non per andare in vacanza ma per stare in penitenza, per pensare, per ritrovarci e per pregare, ma anche per goderci i nostri figli, le nostre case , il nostro spazio ancestrale.

In questi anni in cui il tema del cambiamento climatico sembrava un argomento da radical-chic, in cui molti sorridevano alle ciniche vignette sulla Greta Thunberg, quella povera ragazzina svedese che anziché andare alle feste con le coetanee, viene portata in giro per il mondo a ricordarci che i disastri ambientali sono arrivati a livelli inquietanti, i cinesi hanno chiuso le loro fabbriche e l’inquinamento del mondo si è ridotto del 30%, basta guardare le immagini che ci arrivano dal satellite: l’economia annaspa, ma l’inquinamento scende.

Questo CoronaVirus ci fa usare la mascherina, ma il mondo ricomincia a respirare.

Come nei romanzi di Tolkien, tra Elfi, Maghi, Uomini, Nani ed Orchi c’erano a volte delle alleanze, ma nel rispetto delle rispettive regole, leggi tradizioni, la globalizzazione e l’accoglienza senza regole non hanno senso se non si cerca un bene comune da difendere: se questo bene comune è il Mondo ed il benessere dei suoi abitanti allora le alleanze saranno proficue, se chi comanda è Sauron, il malvagio e potentissimo Dio Denaro, ogni individuo sarà discriminato e abbandonato a se stesso.

Forse sono considerazioni un po’ troppo oniriche e fantasiose, ma questo nuovo nemico che è il CoronaVirus, può farci capire e riapprezzare tante cose, il rispetto per Madre Natura, la solidarietà tra gli uomini, il rispetto per quelle persone, medici ed infermieri che stanno rischiando la vita per noi, l’importanza della ricerca e della spesa sanitaria negli ultimi anni troppo sfoltita, l’importanza della centralità dell’uomo sul denaro.

CoronaVirus certamente ti sconfiggeremo, ma avremo imparato la lezione?

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Avvocato Francesco Decio Scardaccione

In quel tempo in cui vivemmo l’epoca del CoronaVirus-COVID19 ultima modifica: 2020-03-12T09:05:33+01:00 da admin