Giovedì 8 Maggio, Parco della Caffarella, a quattro giorni dal termine del lockdown.
Il Covid-19 ci ha relegati in casa evitando gli assembramenti che potessero far aumentare i casi di coronavirus, ma appena l’ultimo decreto ha permesso di poter allargare il raggio d’azione della corsa a piedi e della passeggiata oltre il giro del proprio palazzo, noi tutti ci siamo, come dire, “allargati” a riempire i parchi.
Parchi che avevano ripreso a vivere di natura propria, ripopolandosi di animali abitudinariamente rinchiusi nelle loro tane disturbati dall’incessante passaggio di persone che calpestavano il loro territorio.
Allo stesso modo gli uccelli indisturbati hanno potuto, in questa primavera così strana, ricostruire i loro nidi e covare le nuove schiuse senza essere disturbati!
Eppure è bastato poco, già solo qualche piccola apertura concessa in più, affinchè l’indomabile folla umana riprendesse il sopravvento sulla natura, oramai stretta, per le vite di animali, che correranno di nuovo a rintanarsi, questa volta disturbati!
Le persone riunite in folla, si sa, diventano indomabili, e se pur argineremo un virus con il beneficio della scienza, la stessa nulla potrà per renderci educati ed avere un comportamento civile e rispettoso degli altri e della natura stessa.
Già è purtroppo prassi, all’uscita di un supermercato o di un negozio aperto, trovarsi al cospetto di guanti e mascherine, gettate in terra!
L’uomo ha conquistato il mondo e la storia ne fa fede, ma resterà il rammarico di non poter conquistare mai se stesso!
Antonio De Marco