“La foto del giorno” di martedi 30 Marzo 2021 dal titolo “Si torna a scuola”…(almeno da martedì), ci è stata inviata dal nostro lettore Francesco Venditti, Roma.
Il commento di Pina Ianiro
L’espressività dei bambini è imparagonabile, come dimostra questa bellissima foto di Francesco Venditti. Che siano di fronte o di profilo ma anche, come in questo caso, voltati di spalle, non cambia, riescono a esprimere l’emozione semplicemente dal modo di collocarsi nello spazio, con i gesti e i movimenti che compiono perfino quando questi vengono congelati in un’immagine. Sfuggono alla staticità perché per antonomasia niente è statico in un bambino; è tutto un conoscere, un divenire, uno scoprire meravigliato e entusiasta, c’è sorpresa autentica in loro. Si rimane rapiti dalla capacità naturale che hanno di comunicare anche solo con il movimento delle mani, sanno manifestare l’interiorità senza riserve ancora privi di tutto quel bagaglio di conformismo che ci viene via, via imposto e affibbiato, privandoci di vivacità e intensità, togliendoci il colore … Chissà cosa starà pensando con quelle manine caute e attente appoggiate sulla mensola del suo armadio, in punta di piedi sul piccolo sgabellino che consente di arrivare meglio a guardare i vestiti da scegliere, emozionata di tornare all’asilo dalle maestre, finalmente tra gli amichetti. Sembra di sentirla chiacchierare con vocetta pimpante e musicale presa dai suoi ragionamenti.
Certo se pensiamo alla perdita subita da bambini e adolescenti, durante questo lunghissimo anno, è difficile esprimere il rammarico, forse perfino i sensi di colpa che noi adulti nutriamo nei loro confronti. Un anno di infanzia e adolescenza negato che nessuno e niente potrà più restituire loro. E’ vero abbiamo cercato di sopperire per quanto possibile. Noi genitori cercando di essere ancora più presenti immaginando il loro disagio, siamo stati sicuramente un po’ più indulgenti e flessibili rispetto l’uso dei vari dispositivi tecnologici unica possibilità di svago e collegamento con i loro coetanei; e gli insegnanti che sono stati supporto encomiabile, passati a utilizzare strumentazioni per reinterpretare una didattica deprivata di contatto ma non di umanità. Una situazione delicata e difficilissima e nonostante tutti gli sforzi compiuti non è stato e non è sufficiente, le conseguenze sono già valutabili da studi che confermano il numero elevato di ragazzi che inizia a manifestare perdita di interessi, paure varie, ansia.
Il dibattito sulla necessità della riapertura della scuola verte soprattutto sull’importanza della cultura ma la non socialità fa danni ben più gravi del mancato conseguimento di un adeguato sviluppo di un piano di studi.
Speriamo dunque che da oggi si torni gradualmente e definitivamente tutti in classe e auguriamoci che quanto prima si torni in condizioni normali, con la possibilità di essere a contatto, potendosi abbracciare e sorridere senza mascherine.
Pina Ianiro ©
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Pina Ianiro nasce a Caserta, laureata in Sociologia. Vive a Roma e lavora come editor anche se preferisce definirsi “curatrice di manoscritti” e porta avanti la sua passione per la letteratura e l’arte. Ha pubblicato i romanzi:“Il cubo bianco” (Giulio Perrone LAB), “Quanto ci mette la neve a cadere” (L’Erudita) e una raccolta monografica di racconti e poesie “Amore: maneggiare con prudenza” (L’Erudita). Oltre che autrice è ghostwriter. Gestisce il blog http://www.pinaianiro.blogspot.com .