Reportage -Target presenta: Retrospettiva su Marcello Geppetti, il fotografo più “sottovalutato” della storia

Fotografi che hanno segnato un'epoca

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Foto di Marcello Geppetti © Marcello Geppetti Media Company. Il bacio fra Richard Burton e Elizabeth Taylor. Ischia, 18 Giugno 1962

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Retrospettiva su Marcello Geppetti :  il fotografo più “sottovalutato” della storia

Una sigaretta che ozia tra le labbra, lo sguardo bonario ma attento, la macchina fotografica stretta tra le mani, appoggiato alla sua vespa come se intorno il mondo fosse in attesa e lo stesse aspettando.

Questo è il ritratto di Marcello Geppetti, fotoreporter che con oltre un milione di scatti ha raccontato quarant’anni di storia del nostro Paese. Tra luci e ombre, ha documentato costume e cronaca nera ispirando un’intera generazione di fotografi.

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Foto di Marcello Geppetti © Marcello Geppetti Media Company. Il Commissario Iovinella durante una sparatoria a La Rustica. Roma, 1975

David Schonauer, editore di “American Photo”, lo definisce “the most underrated photographer in history”, “il fotografo più sottovalutato della storia” dichiarando che con lui nasce un modo nuovo di immortalare le celebrità. Mai uno scatto in posa, quello che cerca è la verità, senza vezzi o artifici, perché le immagini raccontano storie, senza bisogno di spiegazioni.

Classe 1933, muove i primi passi da Meldolesi-Canestrelli-Bozzer, una delle più̀ importanti agenzie degli anni ’50 -‘60.

C’è la Dolce Vita, Roma è un set a cielo aperto, star hollywoodiane si ritrovano in via Veneto, la vita corre frenetica alla ricerca dell’ultimo scoop. La Città Eterna fa da cornice ad amori clandestini veri o presunti. Il mondo è lì alla portata di tutti, accompagnato dalle luci dei flash che abbagliano le notti insonni dei suoi protagonisti. Geppetti e un altro gruppo di fotografi, ispireranno Fellini nel creare la figura del “Paparazzo” nel film “La Dolce Vita”.

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Foto di Marcello Geppetti © Marcello Geppetti Media Company. Brigitte Bardot a Spoleto, giugno 1961

Tra le foto più celebri: Anita Ekberg che impugna arco e frecce contro i fotografi e il bacio che svela l’amore tormentato e proibito di due mostri sacri del cinema, Liz Taylor e Richard Burton. Queste entreranno a far parte dell’elenco di ARTH delle 28 foto più̀ famose della pop art, dove il nome di Geppetti figura accanto a quello di Andy Warhol e Cecil Beaton.

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Foto di Marcello Geppetti © Marcello Geppetti Media Company. Anita Ekberg con arco e frecce contro i fotografi. Roma, 20 ottobre 1960

È un periodo storico irripetibile, Roma diventa Capitale del mondo, attira artisti, scrittori e intellettuali. L’arte è viva: pittura, cinema, letteratura, danza, musica e teatro, si contaminano a vicenda.

I luoghi diventano leggendari, nasce il Piper in cui si esibiscono i migliori gruppi della beat generation, frequentato da cantanti del calibro di Patty Pravo e Renato Zero.

Geppetti è sempre lì, pronto a fotografare ogni passaggio decisivo.

Già dai primi scatti c’è una predisposizione al fotoreportage, tutto deve avere un significato, scattare un attimo prima o dopo può cambiare inesorabilmente la storia che si vuole raccontare.

Si trova coinvolto in un’accesa polemica tra etica ed immagine che tenne banco su molti giornali dell’epoca.

Realizza un servizio sull’incendio dell’Hotel Ambasciatori in via Veneto: tre donne si lanciano nel vuoto per scappare alle fiamme.

Si trova lì per caso, impegnato in un appostamento davanti al locale il Pipistrello a pochi metri da dove si sta consumando la tragedia. Sente le urla e capisce che sta accadendo qualcosa di grave. Davanti ai suoi occhi una scena che non dimenticherà. Un volo interminabile e la lucidità di ricordarsi che il suo compito è quello di scattare.

Le foto fecero il giro del mondo, venne scomunicato via stampa dall’Osservatore Romano e si difese, intervenendo in una serie di articoli.

La sua attività continua anche durante gli anni di piombo, testimone di momenti struggenti come l’uccisione di Giorgiana Masi. Collabora per più di dieci anni con il “Momento Sera”, occupandosi di cronaca e sport e nel 1977 decide di rifondare la R.A.F., agenzia nata negli anni della Dolce Vita.

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Foto di Marcello Geppetti © Marcello Geppetti Media Company. Dimostrazioni radicali a Piazza Navona, uccisione di Giorgiana Masi. 13 maggio 1977

È nel direttivo dell’Associazione Italiana Reporter Fotografi (AIRF), ne viene nominato tesoriere e nel ‘77, dopo anni di lotte, ottiene il riconoscimento della qualifica di giornalista per tutta la categoria. Nella prima metà degli anni ’80, crea l’agenzia Troupe News, dove si formeranno numerosi colleghi. Il 27 febbraio del 1998 scatta il suo ultimo clic, lasciando un’eredità immensa.

Articoli sul “New York Times” e sul “Newsweek” lo paragonano a Cartier-Bresson e Weegee. I suoi lavori vengono esposti in tutto il mondo e le foto vendute nelle aste di Sotheby’s e Christie’s. Dal 2010, i suoi lavori entrano a far parte della Marcello Geppetti Media Company, società̀ che cura la diffusione di tutte le opere in archivio.

Federica Maria Casavola

https://marcellogeppetti.com/

Reportage -Target presenta: Retrospettiva su Marcello Geppetti, il fotografo più “sottovalutato” della storia ultima modifica: 2021-05-17T07:25:26+02:00 da Alessandro Lisci