Albergatori Romani – “LA RIPARTENZA CHE NON C’È”

Scendono in campo gli albergatori

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Un albergo romano colpito dalla crisi dovuta alla pandemia © Franco Bottoni

segnalazione di Franco Bottoni

Albergatori Romani – “LA RIPARTENZA CHE NON C’È”

Leggiamo da qualche giorno notizie che il Turismo sia in ripresa: questa può essere una verità per le strutture ricettive di mare e di montagna, stagionali, ma certamente non è la verità per le imprese che operano nelle città d’arte come Roma, Milano,Firenze ,Napoli,Venezia .

Con più del 50% delle strutture alberghiere ed extra alberghiere chiuse per mancanza di clientela e quelle aperte con un’occupazione appena al 20-25% non si può certo parlare di Ripresa del Turismo della Capitale.

Fare poi un paragone con i dati del 2020 per avvalorare una ripresa che non c’è nel 2021 è assurdo e incomprensibile visto che eravamo nel pieno della pandemia, tutti chiusi con fatturati completamente a zero.

Il turismo avuto a giugno, luglio e agosto è stato un solo timido segnale di ripresa, che si sta già

affievolendo. È un continuo di riprendersi e fermarsi, non riusciamo a programmare il lavoro a due giorni di distanza, figuriamoci un futuro nei prossimi mesi invernali dove si parla già di “quarta ondata Covid”.

Gli albergatori di Roma e delle altre città d’arte si trovano in grossa difficoltà nella impossibilità di poter programmare la propria resilienza in periodo pandemico come fatto fino ad oggi visto che dal mese di agosto gli aiuti governativi quali il credito di imposta sulle locazioni sono sospesi e i fondi perduti sono stati dal Governo non più replicati.

Siamo ad un bivio- dicono Roberto Di Rienzo – vice presidente degli Albergatori Romani- se il governo non ci sostiene con nuovi aiuti dedicati e specifici alle strutture ricettive delle città d’arte che non stanno ripartendo purtroppo molti di noi saranno costretti alla chiusura.

Abbiamo bisogno di programmare la nostra “resistenza economica” durante il Covid e non possiamo semplicemente operare alla giornata e sperare che semplicemente la situazione si risolva da sé per far ciò abbiamo bisogno di essere ancora sostenuti in quanto con una occupazione incostante non riusciamo a coprire neppure i costi del personale figuriamoci quelli di gestione e di locazione.

Chiudere significherà vanificare oltretutto tutti gli aiuti fin qui ricevuti dal Governo per resistere.

Anche L’iniziativa messa in campo dalla Regione Lazio, per aiutare la ripresa, denominata “Più notti più sogni” prossima alla scadenza il 4 settembre per quanto riguarda la Capitale non ha dato purtroppo i risultati sperati, con pochissimi soggiorni concretizzati: Auspichiamo che questa possa essere trasformata in un “fondo perduto regionale” al fine di aiutare la nostra categoria che è stata la più “tartassata” da questa pandemia.

Chiediamo quindi al Governo di rifinanziare anche con i fondi del PNRR destinati alla resilienza delle imprese nuovi crediti d’imposta sulle locazioni e nuovi fondi perduti per le attività ricettive delle città d’arte ancora nella tempesta Covid almeno fino a marzo 2022 e di non utilizzare tutti i fondi a disposizione solo per il super bonus edilizio che andrebbe a beneficio e vantaggio delle sole aziende proprietarie delle mura ma di pensare anche alle aziende in locazione che rappresentano il 70 % di tutte le aziende alberghiere italiane ed in particolar modo a quelle delle città d’arte.

Aiutateci, sosteneteci e credete in noi, nelle nostre piccole e medie imprese, vero patrimonio Italiano.

Comitato Albergatori Romani

Redazione a cura di Alessandro Lisci 

Albergatori Romani – “LA RIPARTENZA CHE NON C’È” ultima modifica: 2021-08-25T22:07:48+02:00 da Alessandro Lisci