La foto del giorno ” Smart Working” …

Tempi Moderni

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Palazzo Eni, Laghetto Eur, Roma © Tiziana Belli

La foto del giorno” di lunedi 4 ottobre 2021 dal titolo Smart Working“, ci è stata inviata da Tiziana Belli, Roma. Invia la tua foto del giorno al numero what app 3316379346.

Il commento di Pina Ianiro

Non c’è possibilità di fuga dalla realtà in questa foto, Tiziana Belli ci costringe a fare i conti con uno spazio definito e tangibile, un insieme di linee perfettamente allineate in orizzontale e in verticale, un’architettura di metallo, cemento e vetro …

Finestre oltre le quali sono custodite stanze d’ufficio, scrivanie e sedie, armadietti di metallo con raccoglitori, classico arredo che si conviene per luoghi di lavoro; ma le lampade al soffitto, le stampanti, i computer sono spenti e i telefoni non squillano e no, non si sentono voci, né passi, nessuno posa borse o giacche all’appendiabiti accanto alla porta e la macchinetta del caffè al piano non eroga da tempo le fumanti bevande, occasione di pausa e chiacchiere.

Qui siamo all’Eur e le finestre inquadrate sono quelle del palazzo che ospita gli uffici della Eni.

Un tempo (è proprio il caso di tirar fuori questa intro così retrò), dietro quei vetri le stanze erano piene di dipendenti che via via sono andati diminuendo. La crisi, la possibilità di sostituire alcuni lavori con delle applicazioni informatiche, la possibilità di lavorare anche da casa che l’emergenza Covid non solo ha contribuito a incentivare ma addirittura a preferire (sebbene resti da capire per chi e perché sarebbe preferibile), hanno fatto sì che intere aree di troppi uffici si svuotassero.

Così le finestre dalle quali prima si guardava fuori (da queste con una visuale invidiabile: il laghetto dell’Eur), sono diventate filtri verso un interno svuotato di senso ora che lavoriamo quasi tutti costretti a contemplare esclusivamente le finestre Windows dei nostri pc in spazi decontestualizzati dalla mansione che svolgiamo come professione. Oltre le finestre vediamo la finestra del vicino, i panni stesi, sentiamo rumori e odori del quotidiano, non esiste più la pausa caffè e quella inutile ma utilissima chiacchiera con il collega.

Le riunioni restano fisse al medesimo spazio, piano, schermo, senza sportarci di un millimetro …

Occhi costantemente concentrati su un monitor, costretti in un nucleo lavorativo che resta asfittico continuum con il resto del quotidiano, della vita, del tempo, se resta.

Smart working” è una scacchiera di 11 x 7 densa di significato. Tiziana Belli ci invita profondamente a riflettere su dove stiamo andando, su come sta evolvendo il lavoro e con esso noi e, dunque, il mondo stesso. Seppure sociologi di fama avevano ipotizzato, teorizzato e intravisto grandi potenzialità in ciò che prima veniva chiamato telelavoro, da sociologa e già a partire dall’approccio teorico durante gli studi, non nutrivo grandi entusiasmi né aspettative verso tale idea, nonostante la voglia di futuro e cambiamento il pensiero del telelavoro mi spostava in un futuro che avvertivo denaturalizzato.

L’uomo, del resto, è un animale sociale (Aristotele docet!) e, lo scambio di idee con il confronto diretto è alla base del miglioramento e del progresso, inoltre per quanto il lavoro faccia parte della nostra vita definire le sfere in termini di luogo fisico resta necessario e funzionale dal punto di vista psicologico, serve a “staccare”, quando possibile, la spina.

Alla luce dell’esperienza diretta, ora che so cosa significa lavorare in smart working, non posso che confermare quelli che avevo immaginato essere i limiti di tale prospettiva. Oltre al vantaggio di non dover raggiungere il luogo di lavoro (che spesso si traduce nel non utilizzare la macchina, a beneficio dell’ambiente) e la possibilità di sopperire all’impossibilità di lavorare durante una pandemia, per il resto colgo più disagi e problematiche che semplificazioni e utilità, sia per i lavoratori che per le aziende stesse.

© Pina Ianiro

Redazione ed editing fotografico a cura di Alessandro Lisci

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Palazzo Eni, Laghetto Eur, Roma © Tiziana Belli

La foto del giorno è la rubrica di Alessandro Lisci su   www.Romaoggi.eu .  Invia la tua foto del giorno con un commento al whatsapp 3316379346 oppure alla seguente mail: alessandrolisci@yahoo.it.

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Pina Ianiro  nasce a Caserta, laureata in Sociologia. Vive a Roma e lavora come editor anche se preferisce definirsi “curatrice di manoscritti” e porta avanti la sua passione per la letteratura e l’arte. Ha pubblicato i romanzi:“Il cubo bianco” (Giulio Perrone LAB), “Quanto ci mette la neve a cadere” (L’Erudita) e una raccolta monografica di racconti e poesie “Amore: maneggiare con prudenza” (L’Erudita). Oltre che autrice è ghostwriter. Gestisce il blog http://www.pinaianiro.blogspot.com .

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La foto del giorno ” Smart Working” … ultima modifica: 2021-10-04T06:59:40+02:00 da Alessandro Lisci