Ai is Freedom: l’arte digitale arriva a Roma Ostiense al Mecenate Fine Art di Fabiana Cambiaso – Target Lab Ets

C’era una volta Second Life,

© Mecenate Fine Art

Redazione a cura di TArget Lab Ets

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Ai is Freedom: l’arte digitale arriva a Roma Ostiense al Mecenate Fine Art


C’era una volta Second Life, era il 2003, e la promessa era quella di poter vivere una vita parallela nel digitale. Oggi si parla sempre di più di metaverso, concetto nato dal romanzo distopico Snow Crash di Neal Stephenson del 1992 e recentemente rilanciato dal numero uno di Facebook Mark Zuckerberg.
In sostanza il metaverso promette di dare tridimensionalità alle nostre esperienze digitali, rendendole immersive attraverso stanze, porte, corridoi, spazi fisici dove entrare, fare acquisti, incontrare amici, perfetti sconosciuti e, anche visitare una mostra o comprare un’opera d’arte. E’ così che il mondo dell’arte si configura tra i primi che un po’ per scelta e un po’ per esigenze nate dalle stringenti regole del periodo pandemico, sta sperimentando nuove modalità di fruizione degli spazi espositivi, mostre, festival e fiere.

Mecenate Fine Art © FAbiana Cambiaso

In che modo il “Metaverso”, che integra tecnologie digitali e immersive, sta diventando una nuova frontiera dell’arte? Perché e come si investe su opere d’arte che… non esistono? Per rispondere a questi e molti altri “meta -quesiti”, Palazzo Merulana già a gennaio ha ospitato il primo evento della Capitale dedicato agli NFT, ovvero i Non-Fungible Token, lo strumento creativo e commerciale che sta rivoluzionando il mercato dell’arte. “Questo fenomeno é esploso letteralmente durante il periodo di lockdown – afferma Stefano Favaretto, uno degli organizzatori, artista e cofondatore insieme ad Escargot del Global Art Exhibition sulla piattaforma Clubhouse – Grazie a questo club diamo visibilità agli artisti che cercano un nuovo volto e una nuova identità del mondo dell’arte, creando idee e connessioni. Siamo già riusciti a portarne piú di 50 nel mondo fisico presso la Start Art Gallery | K11 MUSEA di Hong Kong. Adesso continuiamo questo cammino in Italia in modo da riuscire a far crescere la comunità NFT italiana”. Ma facciamo un passo indietro. Cosa sono gli NFT? Potremmo definirli una sorta “ certificazione di unicità” delle opere digitali. In altri termini, un file jpeg, mov o mp4 viene associato ad un codice unico irripetibile di criptovaluta e viene salvato su BlockChain tramite uno smart contract che ne certifica l’unicità. Gli NFT hanno la capacità di trasformare opere d’arte digitale, ma anche qualsiasi altro oggetto da collezione, in beni unici verificabili. Ciò che più intriga è però la possibilità di scambio di questi oggetti dematerializzati e di conseguenza ciò che risulta fondamentale è avere a disposizione una comunità con cui effettuarli.

E’ in questo contesto che nel vivace quartiere Ostiense, l’unico che secondo il giornale inglese The Guardian, si è guadagnato un posto tra i 10 quartieri più cool d’Europa, tra archeologia industriale, street art e nuovi locali, troviamo il Mecenate Fine Art. Nato nel febbraio 2022 da un’idea e da una passione comune di due fratelli Matteo Scarnera (CEO & Co-Founder) e Francesco Scarnera (Co-Founder & Art Director), alle spalle lauree importanti in architettura e ingegneria ed esperienze internazionali, il MFA rappresenta una nuova realtà nel mondo dell’arte a Roma in quanto unisce talenti autentici e opere d’arte fisiche a realtà digitali tipiche del mondo NFT. Lo spazio ha ospitato la mostra “Ai is Freedom”, totalmente incentrata sull’arte realizzata tramite l’intelligenza artificiale. All’interno si poteva utilizzare un visore e dei joypad per navigare in una galleria espositiva virtuale, fermarsi davanti a un’opera, ingrandirla e avere subito le informazioni principali su di essa. Se poi si desiderava approfondire ulteriormente era possibile chattare con il gallerista o mettersi in contatto con i curatori che avrebbero potuto agevolare ulteriormente il potenziale acquisto.

Mecenate Fine Art © FAbiana Cambiaso

Se pensiamo al concetto tradizionale dello spazio museale, l’arte digitale sta attuando una vera e propria rivoluzione basata su un nuovo approccio alla “visita” degli spazi espositivi, finalizzato alla costituzione di una comunità di individui aventi lo stesso interesse e che possono incontrarsi in ogni “dove” senza limiti spazio temporali. Il club da cui è nata l’iniziativa conta oggi 4.500 membri e non sembra volersi arrestare nella sua espansione. Durante i mesi di chiusura causati dalla recente pandemia sono state organizzate sul social network Clubhouse miriadi di interviste online con artisti digitali, concerti musicali e sale didattiche, incentrate su arte e tecnologia.

Si legge nel MFI che lo scrittore statunitense Lev Manovich sottolinea come l’interazione fra arte e Intelligenza Artificiale non sia da attribuire ai giorni nostri. I primi esperimenti, infatti, risalgono agli anni ’60 del Novecento, anche se ai tempi riguardavano soprattutto il rapporto creativo fra l’artista e la sua opera. A partire dagli anni Duemila invece, la diffusione della tecnologia permette di influenzare il gusto e le scelte estetiche del pubblico, condizionandone l’immaginario. È fondamentale dire che l’impatto dell’AI sull’arte e la cultura si manifesta principalmente in due ambiti: la produzione di opere d’arte ed eventi culturali; e la valutazione critico-estetica di questi prodotti.

Molte opere d’arte (dai brani musicali ai quadri, dalle sculture alle installazioni) sono oggi create grazie a macchine dotate di intelligenza artificiale. Ciò non implica la sostituzione dell’uomo, dell’artista, con la macchina, anzi. Questo cambiamento non avverrà e non perché i software e gli algoritmi non siano in grado di produrre opere di qualità, bensì perché l’aspetto creativo dato dall’apporto umano non può ancora essere sostituito.

Una macchina è priva di emozioni e ancora non può desiderare di indagare un particolare aspetto del suo animo o sentire il bisogno di esprimere dei sentimenti. Viceversa, è l’artista che si adopera delle tecnologie per esprimere ciò che sente.

Per approfondimenti https://mecenatefineart.com e qualche scatto dalla nostra fotografa @noemily_ph (Noemi Proietti).

Mecenate Fine Art © FAbiana Cambiaso
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Mecenate Fine Art © FAbiana Cambiaso
Mecenate Fine Art © FAbiana Cambiaso
Mecenate Fine Art © FAbiana Cambiaso

 

 

Ai is Freedom: l’arte digitale arriva a Roma Ostiense al Mecenate Fine Art di Fabiana Cambiaso – Target Lab Ets ultima modifica: 2022-11-16T07:04:28+01:00 da Target Lab Ets