In principio c’era Lei … durante c’era Lei…
Nessuno è preparato ad affrontare la perdita di una persona cara, soprattutto la morte della propria madre. Non esistono formule magiche o strategie dai benefici immediati. Dentro di te hai la tacita certezza che questa esperienza arriverà ad un certo punto, ma quando accade non sei preparato.
Non importa se siamo già adulti e se abbiamo già affrontato altre perdite, avversità e drammi di vario tipo, con varie trame emotive. La perdita della figura materna è stata per me una delle esperienze più dolorose. Forse perché è stata la prima esperienza che ho affrontato senza che lei fosse lì a sostenermi.
Ho perso anche mio padre, ma lo strappo di quel cordone ombelicale che nessuna forbice può mai trinciare definitivamente, è uno strappo dell’anima!
È Il momento in cui ti rendi conto che, per la prima volta nella vita, devi affrontare la sofferenza senza poter contare sul suo aiuto, qualora tu ne avessi bisogno, ed è tremendo.
La tristezza e il dolore è sempre lì latente, ma forse sentire la sua mancanza, desiderarla, ricordarla quando faccio o vedo certe cose che ci accomunavano, è un modo per renderla presente.
Perderla anziana dovrebbe farmi gioire del privilegio di averla avuta per lungo tempo, ma se guardo indietro e ripercorro tutte le tappe della mia e la sua vita, ho la sensazione di vedere un film accelerato dove tutto si confonde e svanisce in poco tempo e dove l’unica certezza è che all’improvviso ho smesso di essere figlia! Ed ecco che sorge immediatamente la riflessione sulla mortalità e che me la fa apparire più prossima di quanto non la percepissi prima. Ecco che è cambiato il rapporto generazionale: all’improvviso mi trovo in prima linea, non più schermata da chi mi ha generato. Se prima ero e mi sentivo “figlia”, con la sua morte mi sento la prima in trincea.
Offre ben poco conforto il pensiero che in fondo fosse anziana, che si tratti dell’ordine naturale delle cose, che la perdita fosse da mettere in conto: la morte di mia madre, anche se ormai sono adulta, resta uno degli eventi più dolorosi della mia esistenza, uno spartiacque tra un prima e un dopo che ci cambia per sempre!
Offre ben poco conforto che la sua mente ormai fosse caduta nell’oblio, in quella corsa che va all’indietro nel tempo e l’abbia fatta tornare bambina, in quel suo mondo forse più spensierato e felice…ma la fisicità della sua presenza era tanta!
Le mamme muoiono! O forse dovrei dire “anche” le mamme muoiono!
Si, anche loro!
© Irene Vallerotonda – Target Lab Ets
Redazione ed editing fotografico a cura di Alessandro Lisic – Target Lab Ets
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