Ballata della Befana 2024
In ardui pensieri la Befana s’è avvolta. Affermare d’esser festività prima dell’anno or ora iniziato, non ultima dell’anno passato! Festività di doni di pace e giocosa fratellanza. Ardui pensieri, frutti maturi della realtà del tempo. Guerre che pezzi di terra van unendo in un lento, non troppo, dilagamento.
Dolore e sofferenza offuscano il mondo. Guerre conclamate dall’Ucraina, a Israele e Palestina, guerre incancrenite, silenziate, una sessantina, dallo Yemen al Sudan. Portar sollievo,allora, partendo dai bambini che della Befana sono i beniamini. Dopo gli ardui pensieri,giunto è il momento d’agire e reagire. C’è poco tempo! All’opera dunque con solerzia e discernimento.
Aperto il vecchio baule per recuperare l’abbigliamento, appropriato all’adempimento. La gonna che vela nel volo sarà, la scopa veicolo appropriato nel cielo stellato, con i nascosti pianeti, e dalla luna ornato; e poi il fazzolettone vero magico timone, che con la scopa in sintonia sapran indicare la via. La gerla, la Befana, va prontamente a riempire. Giochi alla base adagiati: da bambole a trenini, costruzioni, puzzle, libri e di ogni giocosa varietà ricchezza.
Al centro emozioni, di pace desideri attivi,d’affetto esempi e manifestazioni, sentimenti di responsabilità, friccichi d’allegria, frutto di creatività e fantasia, speranze ritrovate, briciole di risate, pizzicosi antidoti all’indifferenza. A coprire e tamponare i buoni sentimenti lievi e leggeri, dunque da ancorare, perché non si riescan a dileguare, eccoli i mandarini, cioccolatini, biscotti a ciambella, noci e noccioline, torroni e torroncini e tanti mini pensierini, anche matite colorate per evocare l’arcobaleno. La scopa è pronta,timone insuperato a qual si voglia tecnologia.
L’intelligenza l’ha naturale e sa sempre la strada da pigliare, della Befana intercettando i pensieri. Partenza! Rimane da chiamare l’amico gattone e quest’anno anche la tartaruga che ha chiesto d’esser del gruppo per capire dall’alto l’umana pazziache dell’autodistruzione ama la via. In volo è la Befana con la sua energica eresia per seminare balocchi del passato e del presente avvolti d’affetto, tolleranza, convivenza, resistenza all’indifferenza, giochi e divertimenti semplici ed essenziali.
Non solo dunque rallegrare bimbe e bimbi di case “tranquille”, ma chi, d’ogni età, non capisca perché crolla il suo mondo, perché sia su un barcone in mezzo al mare, o sotto le macerie di un abitazione distrutta, per guerra o un terremoto improvviso, in un luogo dove non c’è pane per mancanza di lavoro o per una terra inaridita, in una via o piazza che sia, dove nessuno, all’incontro sia prontamente sorridente. La Befana non s’arrende per sovvertire la tendenza all’auto distruzione e torna ogni anno con la sua scopa di saggina che non smette la magia di volare, non per nuova tecnologia, ma per formula di magia .
Grappoli d’uva/Spruzzi di mandarino/ succo d’arancia/chicchi di grano/monete di cioccolata/ rubini di melograno/aromi di salvia e lavanda/rametti di saggina/foglie d’alloro/ gocce di pioggia/onde del mare/scaglie di stelle/ chicchi di grandine/fiocchi di neve/ di paese in paese,con speranze ritrovate, si avvii la partenza.
Iniziata è la notte. La Befana, fazzolettone al vento, è già pronta per seminare, coi re magi in femminil concorrenza, la forza che da l’energia dell’utopia, indicando poi in vero, spesso, concreta e giusta via.
Paola Ortensi 5 gennaio 2024