Jun Ichikawa-una attrice di talento un mix tra Oriente ed Occidente

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Jun Ichikawa

Jun Ichikawa, attrice, ballerina, doppiatrice. Un’artista a tutto tondo un vero talento che racchiude in se Oriente ed Occidente, a sua volta figlia d’arte. 

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Jun Ichikawa, tuoi genitori sono due cantanti lirici? “Si. I miei si sono conosciuti nella città eterna (Roma) mentre studiavano canto lirico. Sono soprano e tenore”.

Sei nata in Giappone ma vivi a Roma da quando avevi otto anni e si può dire che sei un vero e proprio “ponte” tra Oriente e Occidente, inoltre hai frequentato sia la scuola italiana che quella giapponese. Come è  il tuo rapporto con l’Oriente?  “Mi piace l’idea di poter vivere e scegliere le caratteristiche più belle degli entrambi paesi. Adoro ugualmente sia l’Italia che il Giappone. Sono due paesi estremamente lontani ma molto vicini secondo me. Dalla grande sensibilità, umanità e spiritualità. Sia l’Italia che il Giappone ama la natura, il senso del viaggio e della scoperta, la qualità del cibo e il benessere. Se per l’Italia amo il senso dell’amicizia, della sensibilità artistica,  la spontaneità, la creatività e il senso del saper improvvisare, del Giappone amo l’estetica, la profonda connessione con la natura, il rispetto del silenzio e quello nei confronti dell’altro”.

Ad un certo punto della tua vita, ti iscrivi ad ingegneria edile all’università, ma poi decidi di abbandonare il calcestruzzo per le tavole del palcoscenico? All’università mi hanno fatto notare quanto potesse essere difficile conciliare il lavoro dell’ingegnere edile con il mestiere dell’attore. Ho fatto una scelta all’epoca e ne sono fiera“.

 

Cominci con la danza e con il teatro, poi si accorge di te il cinema, con il grande Ermanno Olmi che ti sceglie, nel 2002, per il suo “Cantando dietro i paraventi”. E’ il tuo debutto sul grande schermo? È stato il mio primo film e il mio primo ruolo da protagonista per il cinema. Mi sento fortunata ad aver avuto l’onore di poter lavorare con un grande Maestro italiano come Ermanno Olmi. Sono molto grata nei suoi confronti perché mi ha insegnato tutte le basi per stare in scena, il rispetto e la fiducia da porre verso il regista e la troupe, cosa vuol dire essere un attore ed incarnare ciò che si può chiamare il “tramite” di messaggi necessari e importanti per la società, dove lo spettatore può riflettersi e rispecchiarsi”.

Nel 2009 arriva anche la notorietà presso il grande pubblico televisivo, quando vesti i panni del sottotenente Flavia Airoldi in “Ris- Delitti imperfetti”, che ricordi di questa esperienza? Feci il provino anche se sapevo che erano alla ricerca di un’attrice italiana. La mia agente mi propose lo stesso e rimasi sbalordita poiché, nonostante fossi circondata da solo ragazze occidentali, fui scelta”.

A questo proposito, in un’epoca – sembra passato un secolo e sono solo otto anni – in cui le donne carabiniere si vedevano solo nelle fiction, come è stato accolta, dal pubblico, una carabiniera giapponese? Ho avuto la fortuna di poter interpretare un ruolo molto ben scritto. Abbiamo arricchito il personaggio con aspetti anche orientali, attraverso rituali, battute in lingua e caratteristiche di mentalità che si potevano sposare perfettamente con Flavia Ayroldi. Il pubblico mi è sembrato molto caloroso e accogliente. Anche ora, nonostante sia passato molto tempo dall’ultima serie di Ris in cui ho partecipato, ancora mi ricordano con affetto”.

L’anno precedente – sempre a proposito di ponti con l’oriente – eri stata anche premiata come “Miglior Attrice Orientale” al Festival di Catanzaro. Ho avuto l’onore di essere premiata diverse volte e negli ultimi anni (Cortinametraggio, Rome web awards, Solofra film festival, Fabriano film festival, Zero trenta film festival) proprio come miglior attrice in una rosa di candidate italiane. Mi sento più accettata come attrice non più solo orientale per cui ne sono solo che grata”.

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Jun Ichikawa, ti senti più orientale o più occidentale? Perfettamente divisa a metà tra le due culture? O possiamo definirti un mix omogeneo di entrambe? “Spero di riuscire ad apprendere tutte le caratteristiche più belle dei due paesi e poter far sì che in me due culture apparentemente così lontane come loro possano coesistere in armonia“.

 Alcuni mesi fa sei rimasta coinvolta in un episodio abbastanza seccante: sei stata sfrattata dal Teatro dell’Orologio, dove eri in scena con una bellissima commedia, e non perché la compagnia non pagava l’affitto, ma perché il teatro è stato chiuso dalle Autorità. Che cosa è successo? “In questo periodo diversi centri culturali e teatri sono stati chiusi per attenersi a regole che esistono da decenni. Mi dispiace molto per tutto l’accaduto soprattutto perché il teatro dell’orologio come noi artisti cerchiamo di fare cultura e non un danno alla società. Spero vivamente che tutti questi centri possano ricominciare a rinascere grazie al sostegno economico opportuno. Il nostro spettacolo “Liberi tutti” per la regia di Elda Alvigini con Elda Alvigini,  Valerio di Benedetto, Marius Bizau è andato poi di nuovo in scena dal 12 al 30 aprile al teatro Piccolo Eliseo. Sono molto felice soprattutto per la regista poiché era uno dei suoi sogni portarlo proprio in questo teatro”.

Roma ha un tessuto importantissimo di teatri-cantina, nati negli anni sessanta e settanta, che ora rischiano la chiusura per l’impossibilità di mettersi in regola con le norme di sicurezza. Jun Ichikawa, da ingegnere mancato, trovi giusta una cosa del genere? Che tanti luoghi di cultura rischino di scomparire non solo per la pluriennale crisi del teatro, ma perché “ce lo chiede l’Europa”Penso che ci siano molti modi per mettere in sicurezza un locale. In una città antica come Roma, i locali al centro sono situati spesso in luoghi storici dove è difficile poter operare su assetti architettonici antichi di centinaia di anni. Visto che in Europa ci sono molte città dove sono riusciti a far coesistere architettura antica e contemporanea penso che ci sia modo di poter ristrutturare, affinché Roma non perda punti di riferimenti culturali”.

Jun Ichikawa, quali sono i tuoi progetti per il futuro? Sarò in scena dal 26 settembre al Teatro Roma con la commedia “I Bonobo”, insieme a Milena Miconi, Fabio Ferrari, Gianluca Ramazzotti, Giorgio Borghetti, per la regia di Virgina Acqua, mentre prossimamente al cinema uscirà l’ultimo film di Lamberto Bava “The twins” dove interpreto Ginevra, una ragazza psicologicamente instabile. Invece in TV mi vedrete su Rai Tre in “La linea verticale” di Mattia Torre con Valerio Mastandrea“.

Niky Marcelli

Jun Ichikawa-una attrice di talento un mix tra Oriente ed Occidente ultima modifica: 2017-09-23T11:47:40+02:00 da Antonietta Di Vizia