Un’idea di noi

Il nuovo libro di Eleonora De Nardis

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Roma sud, fine anni ’80 del ‘900.
La protagonista, adolescente, assiste al passaggio di un’ epoca, attraverso la sua storia di vita, nei soffi estremi del secolo breve.
È in questo contesto che scorrono i rapporti con le amiche, la famiglia, gli amori nell’ultima stagione dell’impegno e della solidarietà prima del tramonto del primo tempo della repubblica.
Poi la giovinezza, tra fine ‘900 e inizio 2000, e successivamente l’età adulta, che arriva subito dopo gli studi universitari e l’appassionante mestiere di scrittrice, con la realtà granitica e occhiuta delle parole e l’incanto della narrazione.
Da qui la prospettiva, nei nostri giorni, di una donna figlia del proprio tempo in cui l’ontogenesi ricapitola la filogenesi, nell’autocoscienza di un riscatto di autodeterminazione che non è più solo individuale, bensì di un intero genere.
Nel romanzo – che ripercorre episodi salienti della nostra storia recente, dalla caduta del Muro al G8 di Genova, dalle torri gemelle ai casi si maternità surrogata oltreoceano – si trattano le tematiche del femminile, dalla necessità di abbattere gli stereotipi di genere, alle madri in carcere, alla violenza sulle donne, ma soprattutto al concetto di maternità, vero filo conduttore di tutta la trama. Maternità non intesa solo come gravidanza, bensì come condizione ontologica dell’ essere umano, a prescindere dal fatto di essere genitore biologico e persino al di là del genere d’ appartenenza.
Così la protagonista, attivista e a sua volta
madre, nell’ ottica di un amore altruistico e della cultura del dono, pur ponendosi il problema della coscienza del limite, riesce a dare senso al dramma della vita e della morte, attraverso la bellezza epica dell’ eterna lotta contro catene di ingiustizie, ipocrisie e pregiudizi.
Le resta il dubbio di aver dato priorità al suo egotismo, alla propria esclusiva gratificazione.
L’ idea del sacrificio non la convince e resta in bilico tra le sue certezze e le sue paure. Però si sente più forte di prima, finalmente “conclusa” e percepisce la sua esistenza finalmente piena di luce. La sua scelta è tesa a vincere ataviche prepotenze e gratuiti domini che da sempre vorrebbero cristallizzare nell’ umanità asimmetriche sofferenze e insopportabili disuguaglianze. E a ribadire che nessuno può imporci un concetto univoco di essere madre.

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Un’idea di noi, frontespizio
Un’idea di noi ultima modifica: 2020-08-16T00:06:38+02:00 da Alessandro Lisci