“La foto del giorno” di sabato 27 Febbraio 2021 è stata inviata dalla nostra lettrice Tiziana Belli scattata a Tor Pignattara dal titolo Coffe Break, esempio della street art emergente a Roma.
“Coffè break”... Il duo polacco Etam Cru (Bezt e Sainer) ha realizzato il murales più alto di Roma, oltre 32 metri di altezza, sul lato di una palazzina di 8 piani. I due artisti hanno realizzato il progetto grafico su invito della galleria Varsi e sostenuti dal V Municipio, per valorizzare la zona, sensibilizzando tutta la popolazione all’idea di una società multiculturale che accetta il prossimo. L’uomo raffigurato, che con l’aria ancor assonnata sorseggia un caffè, fuoriesce da un bidone della spazzatura, simbolo di consumismo da un lato e di degrado dall’altro; la “tazza” è un attributo iconografico per antonomasia del nostro “Paese”.
Il commento della scrittrice Pina Ianiro
Roma nelle periferie va assaporata a morsi, tra le contraddizioni dell’edilizia popolare che in passato ha dato da mangiare alla mafia e il moderno tentativo di riqualificare le stesse aree popolari, tentativo che in un battito di ciglia scivola nel concetto di gentrification1.
Chi ne paga le conseguenze, si sa, sono sempre i più deboli. Così se prima la classe proletaria veniva spinta via dal centro e relegata in quartieri popolari, oggi viene buttata fuori anche da lì.
Bisognerebbe chiedere un parere in merito all’uomo dipinto sulla parete vuota di questo palazzo a Tor Pignattara (in foto), cosa ne pensa a proposito. Il suo aspetto distratto maschera una profonda saggezza orientale volta a osservare in silenzio, con il giusto distacco nonostante ci sia dentro fino al collo, tanto è vero che esce da un secchio dell’immondizia e ha come cappello il coperchio.
I graffiti di Roma parlano a colori, affacciati ai palazzi raccontano storie, forse le stesse che racconterebbe chi da anni si affaccia dai balconi e dalle finestre accanto con lo stesso sguardo dell’uomo del murales, sorseggiando il caffè tra la rassegnazione e il bisogno di procedere, anche se poi nulla cambia, al più peggiora.
La periferia di Roma non ha bisogno di filtri, va vissuta così com’è finchè resiste, nella sua multietnicità brulicante e vitale di colori, rumori, odori, lingue.
E’ poesia metropolitana che sa di vita vera, bottino ghiotto per chi alla perfezione insipida e tutta uguale, preferisce l’imperfezione sincera che parla della nostra storia.
Pina Ianiro ©
1 gentrificazione s. f. Riqualificazione e rinnovamento di zone o quartieri cittadini, con conseguente aumento del prezzo degli affitti e degli immobili e migrazione degli abitanti originari verso altre zone urbane.
La foto del giorno è la rubrica di Alessandro Lisci su www.Romaoggi.eu . Invia la tua foto del giorno con un commento al whatsapp 3316379346 oppure alla seguente mail: alessandrolisci@yahoo.it.
Pina Ianiro nasce a Caserta, laureata in Sociologia. Vive a Roma e lavora come editor anche se preferisce definirsi “curatrice di manoscritti” e porta avanti la sua passione per la letteratura e l’arte. Ha pubblicato i romanzi:“Il cubo bianco” (Giulio Perrone LAB), “Quanto ci mette la neve a cadere” (L’Erudita) e una raccolta monografica di racconti e poesie “Amore: maneggiare con prudenza” (L’Erudita). Oltre che autrice è ghostwriter. Gestisce il blog pinaianiro.blogspot.com.
