Palazzo Braschi celebra i 150 anni di Roma Capitale…di Fabiana Cambiaso

Architettura, urbanistica, fotografia.....

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Roma. Nascita di una capitale 1870-1915 © Fabiana Cambiaso

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LABORATORIO SPERIMENTALE DI FOTOGRAFIA E COMUNICAZIONE

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PRESENTA

Roma. Nascita di una capitale 1870-1915

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A Palazzo Braschi, Museo di Roma, si celebrano i centocinquanta anni dalla proclamazione di Roma Capitale, esposizione organizzata dalla Sovrintendenza Capitolina, a cura di Federica Pirani, Gloria Raimondi e Flavia Pesci, con la consulenza scientifica del Prof. Vittorio Vidotto e la collaborazione tecnico-scientifica del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Roma Tre. Il percorso espositivo presenta, insieme ai grandi eventi che hanno segnato la storia della nuova capitale dal 1870 fino agli anni del primo conflitto mondiale, anche le profonde trasformazioni fisiche della città, nelle sue strade, piazze, ville e delle sue componenti sociali, in un arco temporale che va dalla Breccia di Porta Pia alla Prima Guerra Mondiale, sviluppandosi in tre principali nuclei tematici raccontati attraverso episodi cardine delle trasformazioni urbanistiche e delle nuove architetture della Capitale, in dialogo con i mutamenti socio culturali.

 

Roma. Nascita di una capitale 1870-1915 © Fabiana Cambiaso

 

Roma. Nascita di una capitale 1870-1915 © Fabiana Cambiaso

Nel racconto, circa 600 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafica, fotografie e materiale documentario provenienti da raccolte pubbliche e private, si interconnettono con suggestive immagini tratte da filmati originali che descrivono Roma nel passaggio tra Otto e Novecento. Presenza costante e significativa del percorso sono le immagini fotografiche di straordinaria qualità realizzate dal conte Giuseppe Primoli tra 1888 e 1903, che al valore documentario uniscono un carattere di reportage ante-litteram. L’uso della fotografia d’epoca diviene forma di racconto della vita della città, nella convinzione che il mezzo fotografico riesca meglio della pittura a catturare l’istante, a documentare presente e contemporaneità che si sviluppano fra choc e contrasti. Apparati didattici, installazioni immersive, supporti multimediali e video, accompagnati da citazioni di scrittori italiani e stranieri, illustrano i tanti aspetti legati a politica, arte, commercio, industrie nascenti, turismo, sport, vita sociale e mondana che costituirono l’impalcatura su cui costruire l’immagine di una città rivolta alla modernità. Attraverso le rappresentazioni planimetriche del territorio urbano e della salubrità dell’aria, viene raccontato anche il drammatico rapporto della neo-capitale con il flagello della povertà e della malaria. Il grande dipinto di Federico Zandomeneghi, I poveri sui gradini della chiesa di San Gregorio al Celio, testimonia lo stato di indigenza e sofferenza di gran parte della popolazione. Spazio di rilievo è dedicato alla stretta relazione esistente fra Roma e il Tevere, via di comunicazione, luogo di scambi commerciali e di svago, ma anche costante pericolo legato alle frequentissime e distruttive piene. Le opere esposte (plastico del Porto di Ripetta, dipinti, fotografie e planimetrie) testimoniano l’ambivalenza e la convivenza tra i due aspetti.

Plastico del Porto di Ripetta © Fabiana Cambiaso

Di rilievo le trasformazioni urbanistiche della Capitale ripercorse attraverso l’esposizione di modelli, progetti architettonici e bozzetti decorativi degli edifici più significativi di quegli anni con una ricca documentazione d’archivio sulla storia delle demolizioni (apertura delle grandi arterie di Via Nazionale e Corso Vittorio Emanuele) e della realizzazione dei monumenti più rappresentativi ed emblematici dell’epopea risorgimentale (Palazzo del Parlamento, Palazzo di Giustizia, Vittoriano). Gabriele D’Annunzio, giunto nella Capitale, scrive: «Era il tempo in cui più torbida ferveva l’operosità dei distruttori e dei costruttori. Insieme con nuvoli di polvere si propagava una specie di follia edificatoria, con un turbine improvviso» (1883). Ma da quel polverone sarebbe sorta la Roma Capitale, città europea e moderna. Sulle sponde del Tevere, si andarono a disporre «due Roma» l’una intrecciata all’altra: la città millenaria che conserva i passaggi di una storia difficoltosa e a volte drammatica, i suoi ceti sociali divisi e gerarchizzati, e la nuova città, la Capitale, con quartieri borghesi e parchi pubblici, istituzioni e uffici, impiegati e sartine, leader politici e sindacali, giornalisti e imprenditori provenienti da tutta l’Italia. Tra ingegneri, fotografi e archeologi, la città si impegnò in un vorticoso tentativo di ricerca di una propria identità simbolica e di oggettivare in statue e monumenti i miti politici e culturali di una nazione storicamente giovane, ma anche bisognosa di riappropriarsi di una storia preunitaria millenaria e spesso divisiva. Oggetto di focus specifici sono la nascita di nuovi quartieri e la trasformazione del Ghetto, con la realizzazione della nuova Sinagoga rappresentata dal modello ligneo del Tempio Maggiore e i bozzetti preparatori per la sua decorazione, provenienti dal Museo Ebraico di Roma.

 

Roma. Nascita di una capitale 1870-1915 © Fabiana Cambiaso
Roma. Nascita di una capitale 1870-1915 © Fabiana Cambiaso

Con l’elezione di Ernesto Nathan (1845-1921) a Sindaco di Roma si assiste ad una modernizzazione della Capitale senza precedenti, attraverso l’elaborazione nel 1909 di un innovativo Piano Regolatore, concordato con il governo Giolitti. «Guardiamo all’avvenire, ad una grande metropoli ove scienza e coscienza indirizzino rinnovate attività artistiche, industriali, commerciali…». Nathan oltre allo sviluppo dell’istruzione, all’incremento dei servizi pubblici con la municipalizzazione dei trasporti e dell’energia elettrica, istituì nuovi musei a Castel Sant’Angelo e alle Terme di Diocleziano; sopra il Mausoleo di Augusto costruì un auditorium da 3000 posti per le stagioni musicali dell’Accademia di Santa Cecilia. L’Esposizione Universale del 1911 gli consentì di inaugurare il monumento a Vittorio Emanuele, il Palazzo di Giustizia, la Passeggiata archeologica, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, il Giardino zoologico, l’Ippodromo e lo Stadio Flaminio, i nuovi ponti Vittorio e Risorgimento. In questi anni si sviluppano, inoltre, importanti progetti legati alla scuola (scuole in città, scuole dell’Agro Romano e apertura delle “Case del Bambino” di Maria Montessori) ed alla promozione dell’immagine internazionale di Roma con la grande esposizione del cinquantenario dell’Unità d’Italia del 1911.

Roma. Nascita di una capitale 1870-1915 © Fabiana Cambiaso

Conclude l’esposizione la sezione Verso la Guerra, nella quale, i dipinti interventisti di Giacomo Balla e L’Ultima Veglia di Edoardo Gioja rappresentano simbolicamente la fine del conflitto e, al di là dei contrasti ideologici e valoriali, Roma Capitale si rivela – in simbiosi con la sua potente vitalità e il suo edonismo epicureo – palcoscenico dei drammi della storia nazionale italiana, assimilandone e conservandone la memoria e le tracce, spesso maestose e ancor più spesso dolorose.

Roma. Nascita di una capitale 1870-1915 © Fabiana Cambiaso

 

© Fabiana Cambiaso

alt tag fabiana cambiaso Architetto ed Ingegnere Civile

Lavori Pubblici, Pianificazione del Territorio, Riqualificazione Urbana e Ambientale

Dipartimento Sviluppo e Infrastrutture di Roma Capitale

 

Redazione e editing fotografico a cura di Alessandro Lisci 

Palazzo Braschi celebra i 150 anni di Roma Capitale…di Fabiana Cambiaso ultima modifica: 2021-06-21T22:19:48+02:00 da Alessandro Lisci