Redazione ed editing fotografico di Alessandro Lisci -Target Lab Ets
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Anche il meteo ha avuto rispetto e ha voluto dare l’ultimo saluto a Giampiero Galeazzi regalando una tiepida e soleggiata giornata autunnale dopo vari giorni di pioggia consecutivi.
Arrivo in largo anticipo rispetto all’orario di apertura della camera ardente allestita nella sala Protomoteca del Campidoglio; nonostante ciò, trovo già un nutrito gruppo di giornalisti, fotografi e operatori tv in cima alla scalinata del Vignola in attesa del feretro, che arriva puntuale seguito da familiari e amici.
Ad accoglierlo, in veste di padrone di casa, l’assessore al turismo Alessandro Onorato.
Entriamo anche noi in questa sala accogliente e silenziosa per l’occasione, la bara adagiata su un basso piedistallo circondata e coperta di fiori; impossibile non notare subito una maglia della Lazio adagiata sopra il cuscino di fiori che copre la bara: un omaggio della società biancoceleste per ricordare il Galeazzi tifoso oltre che giornalista sportivo.
Spiccano le due foto ai lati: a destra il giovane Giampiero su una canoa (fu un atleta professionista nel canottaggio raggiungendo il titolo di campione d’Italia nel ’67 e nel ‘68), a sinistra una foto molto più recente che ritrae il suo inconfondibile faccione in un generoso primo piano.
La osservo, e in una infinitesima frazione di secondo la mente mi riporta ad una sera a metà degli anni ’70 all’ingresso degli spogliatoi dello stadio Olimpico, al termine di un meeting di atletica leggera; mentre stavo sistemando alcuni attrezzi (ero nello staff di servizio del meeting, una sorta di raccattapalle del calcio) si affianca Galeazzi, già noto giornalista sportivo, che inizia una consolatoria intervista ad un deluso e contrariato Pietro Mennea dopo un modesto risultato nella gara dei 200 metri; ricordo ancora l’emozione di avere di fronte il giornalista che vedevo in tv e il grande velocista italiano. Mai avrei pensato di ritrovarmi qui a effettuare un servizio fotografico nella sua camera ardente.
Un improvviso brusio dei giornalisti e operatori mi riporta alla realtà: è entrato il direttore del TG LA7 Enrico Mentana il quale si sofferma a lungo con i figli di Galeazzi e poi esce dopo una breve carezza alla bara.
Passano una decina di minuti ed entra lo schermitore Stefano Pantano che saluta con un abbraccio la figlia Susanna, anche lui posa la sua mano sulla bara prima di uscire.
Persone comuni e semplici cittadini si alternano alle celebrità più o meno note ed ora la volta del Sindaco Roberto Gualtieri: anche lui si ferma a lungo con familiari per le condoglianze di rito, poi una breve e silenziosa pausa davanti alla bara, infine l’uscita.
Dopo una mezz’ora circa fanno ingresso la squadra olimpionica di canottaggio delle Fiamme Gialle guidate dal Generale Vincenzo Parrinello, già comandante del gruppo sportivo della Guardia di Finanza; lunga la loro permanenza nella sala.
Escono gli atleti e a seguire fa ingresso il presidente della Lazio Claudio Lotito, anche lui non dimostra fretta e il colloquio con i familiari si protrae a lungo.
Dopo il presidente Lotito l’affluenza cala considerevolmente: si è fatta ora di pranzo; la sala in parte si svuota anche di fotografi e operatori.
Decido che è ora anche per me, lascio la sala Promototeca guardando per l’ultima volta il faccione di Galeazzi ritratto nella foto e mi piace ricordarlo vicino a me in una sera di 45 anni fa.
© Claudio Polvanesi
Servizio fotografico di Claudio Polvanesi
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