GUERRA IN UCRAINA : RISCHIO RECESSIONE CONCRETO.
Mentre gli indicatori economici ancora reggono, la fiducia dei consumatori e negli investimenti stanno erodendo velocemente la situazione. Un aumento del 100 % delle quotazioni di petrolio e gas, di solito, anticipano alta inflazione e la rincorsa delle banche centrali ad alzare i tassi, con conseguente diminuzione del potere di acquisto di famiglie ed imprese e recessione economica.
Il crollo in Borsa dei titoli ciclici di questi giorni, prelude ad un futuro forte rallentamento economico e forse una recessione. Solo i banchieri centrali possono evitare questo scenario, rinunciando in toto o in parte al sentiero programmato di rialzo dei tassi.
Putin ha scelto proprio il momento dei primi rialzi dei tassi per mettere in difficoltà la democrazia occidentale, che si basa sulla crescita economica.
La Russia ha compattato l’occidente, e ora rischia il default per le sanzioni. Sarà sufficiente per rimuovere un dittatore? Difficile dirlo. Gli ultimi 75 anni di democrazia e prosperità incontrano nuovi sfidanti: Russia e Cina. Ciò che stiamo vivendo è una guerra vera e propria nell’est Europa. La Cina osserva attenta, potrebbe accadere anche per Taiwan fra qualche anno per accaparrarsi il suo vero tesoro ( terre rare e microchip ), con implicazioni anche maggiori rispetto a ciò che avviene oggi per l’Ucraina
Il duello di questo secolo è tra autocrazie e democrazie e non è detto che vincano sempre le democrazie.
analisi di Andrea Vedovati